Custodia del Creato, Aree Marine Protette
La "Area Marina Protetta Capo Gallo - Isola delle Femmine" nasce nel 2002 sotto la pressione popolare degli abitanti delle borgate di Partanna, Mondello, Sferracavallo e Comune di Isola delle Femmine (nel territorio dell’Arcidiocesi di Monreale) motivati dall’impegno a voler mantenere il patrimonio culturale di un habitat naturale unico al mondo e fortunatamente sopravvissuto al sacco della Conca d’oro.
Si estende per oltre 16 km di costa dalla punta torre di Mondello a Isola delle Femmine e copre un’are di 2173 ha di mare. E’ suddivisa in tre zone:
La zona A di 77 ha in cui è vietata sia la balneazione che l'accesso ai natanti, la zona B di 242 ha in cui è possibile la balneazione e limitato l’accesso ai natanti e la zona C di 1.854 con permesso di balneazione ed attracco di natanti.
Il fondale della riserva è caratterizzato da una struttura a gradoni che sprofonda per 18 metri nel primo terrazzamento, 25 metri nel secondo e 40 nell’ultimo.
Caratteristica della riserva è il trottoir a vermeti, la piattaforma carbonatica che dalla scogliera si estende verso il mare, formatasi per un processo di cementificazione di gusci di molluschi della famiglia dei Vermetidi, la cui presenza è segno della buona qualità delle acque. Nella prima fascia del fondale sono ben visibili colonie di alghe brune e rosse ma la fauna della riserva è caratterizzata dalla vasta prateria di poseidonia oceanica, in buono stato di conservazione, che cresce anche nella roccia a ponente di Capo Gallo.
I fondali sono ricchi di fauna, sotto costa è possibile incontrare: saraghi, scorfani, labridi, seppie … e tra le rocce: corvine, cernie, murene, polipi, … Vi si incontrano anche sogliole, dentici, il barracuda mediterraneo, ricciole, i tonni e persino alcune tartarughe della specie caretta caretta, ed anche, secondo le correnti, colonie di meduse della specie polmone di mare.
Nelle escursioni subacquee si incontrano il corallo rosso, le gorgonie rosse e diverse specie di spugne, ricci di mare, stelle marine …
Luoghi di interesse da raggiungere sono:
- La Grotta dell'Oli, in prossimità di Capo gallo. Vi si accede per un arco di roccia parzialmente sommerso. L’acqua per effetto della luce che entra da una fenditura ad illuminare il fondale sabbioso si colora di turchese.
- Grotta della Màzzara, dal cui ingresso è ad un metro di profondità ci si introduce ad una galleria di 100m circa che immette in un ampio antro a volta ed una spiaggia di ciottoli emerse. Si possono ammirare le formazioni calcaree di stalattiti e stalagmiti.
- Finistruna, un gradino di roccia che dai trenta metri dal livello del mare sprofonda fino ai 55 metri in un susseguirsi di archi e fenditure.
- L'aereo tedesco abbattuto nel secondo conflitto mondiale ed inabissatosi al largo di Sferracavallo.
- La Secca Palidda a 30 metri di profondità ad est dell'isolotto di Isola delle Femmine
Lungomare Barcarello - Sferracavallo - Palermo - ▼ Google Maps >> - scheda wikipedia >> - contatti >>
Le foto del fondale sono state tratte dai siti: seaphoto.it - www.capaci.info - wikipedia.it
La "Area Marina Protetta di Ustica" è stata Istituita, su pressione dei pescatori di Ustica per preservare e proteggere il proprio mare e le sue risorse nel novembre del 1986. E’ stata la prima Aria Marina Protetta in Italia insieme a quella di Miramare a Trieste.
Si estende per 14,45 km di costa ed in mare per 15.951 ha. E’ suddivisa in tre are:
La zona A, di riserva integrale, segnalata da 4 boe gialle, si estende davanti Cala Sidoti. E’ una zona di massima protezione da qualsiasi impatto umano per consentire all’ecosistema di fauna e flora di rigenerarsi.
La zona B di riserva generale, che va da Punta Cavazzi a Punta Omo Morto; fa da cuscinetto alla Zona A. E’ proibito qualsiasi tipo di prelievo, si può solo fotografare. E’ consentita la navigazione da diporto e la pesca sportiva con lenza e traino (previa autorizzazione).
La zona C che si estende per circa 8000 ha al lato sud dell’isola. Vi è consentita la pesca sportiva tranne limitazioni di legge.
La riserva di Ustica è meta agognata dei sub per la ricchezza dei suoi fondali in cui è possibile incontrare: cernie, tonni, alalunghe, ricciole, aguglie, triglie, dentici, barracuda, orate, salpe, occhiate, calamari, totani, aragoste ed il falso corallo neo del mediterraneo (fonte wikipedia)
Luoghi di interesse da visitare sono:
- La Torre dello Spalmatore, costruita dai borboni nel 1763 sulla punta Ovest dell’isola, in località Spalmatore; è oggi sede dell’Area Marina Protetta, ospita un Centro studi e ricerche, una biblioteca e una sala congressi.
- L'Acquario in Cala Santa Maria a 10 metri della battiggia. La forma del locale, un tempo deposito pubblico per le attrezzature dei pescatori, ricorda la prua di una nave. Al suo interno in sei vasche, alte più di due metri, sono ricreati, a fini scientifici e didattici, gli ambienti sottomarini tipici di Ustica.
Il Laboratorio scientifico dell’Area Marina Protetta. - Il Centro Informazioni sede operativa dell’AMP durante la stagione estiva e spazio convegni e mostre.
Per una descrizione più puntuale della riserva, sulle escursioni suggerite e la galleria fotografica, da cui abbiamo tratto le foto sopra e sotto, vi rimandiamo al link del molto ben fatto sito web dell’Area Marina.
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