Custodia del Creato, le Riserve Naturali

Riprendiamo  il contatto con la terra

Andare per Parchi, riserve, aree naturali è una delle modalità per riprendere contatto con la terra, e questi sono diventate sempre più mete ambite dai turisti. Un afflusso che non sempre si svolge con modalità coerenti con il rispetto e la conservazione di un patrimonio naturalistico che non ci possiamo permettere di rovinare e perdere.
Invitiamo chi accoglie la nostra proposta di andare a conoscere e vivere le " Riserve Naturali Orientate" e le "Riserve Naturali Integrate", all'interno del territorio dell'Arcidiocesi, di farlo nella modalità del turismo sostenibile.

Ambiente, beni culturali, paesaggio, biodiversità, identità locale, non vanno difesi dal turismo,
ma in funzione del turismo, per assicurare ad esso redditività e continuità nel tempo (da park.it).

La riserva, estesa 1.050 ettari, comprende l'intero massiccio del Monte Pellegrino (zona A di Riserva) e il Parco della Favorita (zona B o di pre-Riserva), ad esclusione delle infrastrutture sportive.
Il Monte Pellegrino, dichiarato da Goethe "il più bel promontorio del mondo", è alto 606 m s.l.m., fatto di rocce carbonatiche con prevalenza di calcari. Le sue ripide pareti aprono a ampi pianori. Nelle sue viscere si aprono  ben 134 grotte di origine marina e/o carsica.
Nelle pareti scoscese la fauna è quella tipica del mediterraneo quali  la palma nana, il ficodindia, il cappero, il cavolo, l'erba perla mediterranea, l'euforbia di Bivona, il garofano di rupe. Nella zona delle falde sono presenti il leccio, l'orniello, il carrubo, il corbezzolo, l'alloro, il lentisco, il sommacco, l'olivastro e diverse altre specie. Il sottobosco ospita splendide orchidee, quali, per esempio, l'endemica Ophrys lunulata, specie prioritaria secondo la direttiva Habitat dell'Unione Europea (codice 1905).
La Real Tenuta della Favorita, che si estende dalle falde del Monte Pellegrino alla Contrada di Pallavicino, è occupata da agrumeti, orti, frutteti, campi agricoli sperimentali e da zone rimboschite a conifere.

La fauna della Riserva è fatta di molte specie animali. Tra i mammiferi: la volpe. La donnola, il cinghiale, il coniglio selvatico ed il pipistrello nelle grotte. Tra gli uccelli: il falco pellegrino, che dà nome al monte, il gheppio, il barbagianno, l’assiolo, la civetta e il passero solitario. Tra i rettili il colubro leopardino, l’aspide e diversi esemplari di lucertole. Tra gli anfibi va citato il Rospo smeraldino siciliano, endemico del Gorgo nei pressi del Santuario di Santa Rosalia.

Oltre all’interesse naturalistico, tra cui oltre al già citato Gorgo indichiamo anche la Valle del Porco ed i Boschi Niscemi e S. Pantaleo, la Riserva offre al visitatore altri punti di notevole interesse storico – artistico. Segnaliamo: Palazzina cinese con il Museo etnografico G. Pitré, la città dei ragazzi, Villa Niscemi, le scuderie Reali, le torri Borboniche, i graffiti delle Grotte dell'Addaura e Niscemi, il Santuario di Santa Rosalia. Al Santuario si conclude l' "Itinerarium Rosaliae". Un percorso naturalistico - religioso, che collega i due Santuari costruiti nei luoghi in cui la Santa visse da Eremita in preghiera e contemplazione del Signore: la grotta dei Monti della Quisquina che scelse come prima sede e la grotta del Monte Pellegrino dove concluse i suoi giorni.

Largo Antonio Sellerio (inizio strada vecchia) - Palermo -  ▼ Google Maps >>  - contatti e sito WEB

Zona A - Monte Pellegrino
Zona B - Favorita

 

Si estende per tutto il Monte Gallo, che divide i golfi di Mondello e Sferravallo, due amene località marine nelle vicinanze di Palermo; il monte è un promontorio, di origine carsica. Il versante settentrionale, che si immerge nel mare, conserva ancora le sue caratteristiche naturali, quello meridionale è brullo e pietroso. Le grotte  dell’Olio e Regina, Perciata, Capraio, Vitelle, Vaccari e Caramula della Marinella alla Fossa del Gallo  realizzano un comprensorio archeologico unico per le testimonianze che custodiscono di insediamento umano, dai primordiali cacciatori-raccoglitori vissuti  10.000 anni fa circa fino ai fenici. Sulla sommità di Capo Gallo, un uomo noto come l’eremita di Capo Gallo, che si fa chiamare Isravele”, ha trasformato il “semaforo di Capo Gallo”, una costruzione del tempo dei Borboni, in un santuario, interamente decorato a mosaico, aperto alla preghiera ed alla contemplazione spirituale.

La flora è costituita prevalentemente da specie mediterranee. Il brullo versante meridionale è caratterizzato dall’insediamento di un bosco artificiale. Il versante settentrionale è ricco di piante endemiche, alcune esclusive della Riserva come la Camomilla del Monte Gallo.
La Riserva ospita diverse specie animali, alcune, come gli uccelli migratori, per il tempo del passaggio o per una breve sosta. Vi si possono incontrare la cicogna bianca, il gruccione, il cuculo, gabbiani ed altri ancora, tra questi gli uccelli rapaci come il falco pellegrino, la poiana, il barbagianni, l’allocco e il grifone. Tra i mammiferi la volpe ed il coniglio selvatico.
Mondello o Sferracavallo - Palermo -  ▼ Google Maps >>  - contatti e sito WEB

 

La Grotta ha forma semiellittica, lunga circa 90 m e larga 30 m. Sul pavimento si sono sedimentati blocchi di grandi dimensioni staccatisi dalla volta e dalle pareti. Le stalattiti e stalagmiti sono in fase di formazione. La vegetazione tipica è quella della flora mediterranea con alberi di carrubo, olivastri, palma nana ed altri arbusti tipici ed altri di recente impianto come il pomo di Sodoma, lo straccia brache, la mandragola e l’asparago. La fauna è ricca di diverse specie animali, vi sin incontrano volpi, istrice, il gheppio, la poiana, l’allocco ed il barbagianni che abitano anche all’interno della grotta. (foto tratta da naturalmente sicilia.it)
Via Luoghicelli Tommaso Natale - Palermo -  ▼ Google Maps >>  - contatti e sito WEB

 

Si estende per 40 ettari ad ovest di Palermo, alle pendici dei monti Billiemi in contrada Pitrazzi; comprende 3 grotte di formazione carsica: Molara, Zubbio della Molara e Coniglio Morto di formazione carsica. E’ di notevole importanza geologica, paleontologica e naturalistica (foto tratte da siciliaparchi.it, palermobimbi.it e guidasicilia.it).
Contrada Molara - Palermo -  ▼ Google Maps >>  - contatti e sito WEB

 

La riserva si estende per un'area di 1.437,87 ettari tra i Comuni di Castronovo di Sicilia e Prizzi, ha al suo interno il Monte Carcaci (1196 m) ed il Pizzo Colobria (1000 m). La conformazione geologica è data dalla formazione di rocce calcaree e terreni argillosi. E’ attraversata da corsi d’acqua e vi si trovano stagni di formazione temporanea, fra questi il laghetto di Marcato delle Lavanche.
La vegetazione è data da boschi di leccio, roverella, Sorbo torminale e acero campestre. I pioppi ed i salici popolano le rive dei corsi d’acqua, mentre prugnoli, rovi e perastri abbondano lungo le rive del laghetto di Mercato delle Levanche. Il sottobosco è quello tipico mediterraneo: orniello, perastro, biancospino, asparago spinoso. I prati erbosi, delle sommità, sono popolati di anemone stellata, cipollaccio greco, pratolina, giaggiolo siciliano, zafferanetto comune, flagello ed ampelodesma.
Diverse le specie animali che abitano la riserva, tra i mammiferi: la volpe, la marmora, il gatto selvatico; tra gli uccelli: la poiana, il nibbio bruno, il falco pellegrino, il merlo, lo scricciolo e il picchio rosso maggiore, alcuni di questi nei periodi di migrazione; tra i rettili: la vipera comune, il biacco, il colubro liscio; tra gli anfibi: il rospo comune e la rana verde. (foto tratta da itinerarisicilia360.com)
S.P. 31 -  ▼ Google Maps >>  - contatti e sito WEB

 

La riserva si estende per 7.398 ettari tra i Comuni di Corleone, Godrano, Mezzojuso, Marineo e Monreale. Al suo interno è la Real Casina di Caccia, fatta costruire da Ferdinando IV di Borbone. Su di essa si eleva la Rocca Busambra (1.613 m), è il rilievo isolato più alto della Sicilia. A nord di esso si estende il Bosco di Ficuzza, il più vasto della Sicilia Occidentale. E’ solcata da numerosi corsi d'acqua che danno vita ai laghetti detti "gorghi", vitali per l'equilibrio dell'ecosistema. La flora è costituita da lecceti, sughereti, querce caducifoglie, cerreto, arbusteti e cespuglieti, praterie e garighe pascolive. E’ frequentata dall’80% di specie animali presenti nel territorio regionale, tra questi uccelli rapaci come l'aquila reale, il falco pellegrino, il capovaccaio, il nibbio bruno e il nibbio reale, ed altri animali selvatici.
Real Casina di Cacci di Ficuzza, da SS. 118  -  ▼ Google Maps >>  - contatti e sito WEB

Prima o dopo aver visitato la Riserva Orientata di Ficuzza vi proponiamo una digressione per visitare un luogo incantevole immerso nella nella ridente campagna tra Bolognetta (paese confinante con Marineo) e Casteldaccia. Un sentiero di un km tracciato in una fitta vegetazione di macchia mediterranea conduce alla Grotta ed alle Cascate di San Nicola, situate in una vallata dove "i due promontori Torretta e Pizzo Cicero creano una restrizione del fiume Milicia"

90030 Bolognetta PA -  ▼ Google Maps >>  - contatti e pagina FB

 

L'area della riserva è data dal massiccio montuoso che si estende tra i Comuni di Altavilla Milicia, Baucina, Caccamo, Casteldaccia, Trabia e Ventimiglia di Sicilia, formato da rocce calcaree con all'interno delle intrusioni di rocce vulcaniche, vi sono presenti pareti silicee. Di interesse speleologico sono le grotte di Briglie Leone.  La flora è costituita da un bosco ed un sottobosco tipici del mediterraneo. Vi si incontrano il Falco pellegrino e l’aquila reale. Una delle mete della riserva e l'eremo di San Felice, affidato e gestito dalla Associazione "Amici Eremo di San Felice". L'Associazione dal 2001 organizza itinerari di visita ed eventi a tema naturalistico all'interno di tutta la riserva http://www.amicidisanfelice.it/

SP. 6 -  ▼ Google Maps >>  - contatti e sito WEB

 

La riserva è costituita da un sistema montuoso composto da un massiccio risalente al periodo Mesozoico che si estende nel territorio dei Comuni di Caccamo, Sciara e Termini Imerese, costituito da strati silicei e dal cosiddetto flysh numidico. La sua vegetazione è quella tipica della macchia mediterranea, habitat per grandi rapaci, quali falco pellegrino e poiana. (foto tratta da guidasicilia.it)
SS. 285 -  ▼ Google Maps >>  - contatti e sito WEB

 

Si estende per 2977,5 ettari  nei comuni di Aliminusa, Cerda, Montemaggiore Belsito e Sclafani Bagni. La vegetazione è quella tipica dei boschi siciliani, caratteristica è la presenza di alberi da sughero; particolarmente diffusi nel sottobosco le ginestre, fiori di cisto, i prugnoli e i biancospini. Nella riserva è possibile incontrare diverse specie di uccelli: il codibugnolo di Sicilia, cince di varie specie, merli e usignoli e in estate gruppi di upupe. (foto tratte da guidasicilia.it).
SP. 7 -  ▼ Google Maps >>  - contatti e sito WEB

 

La Riserva si estende nel territorio del Comune di Ciminna per una superficie di 310,6 ettari. Le Serre sono costituite da un rilievo di 800 metri d’altezza di gessi dell'età Messiniana. La flora alle pendici è costituita da fioriture di gariga e di prateria. Vi si incontrano diversi passeriformi e l’istrice, simbolo della Riserva.  In località "Pizzo di Ciminna" è stato scoperto un Santuario dedicato a Demetra del IV secolo a.C.. Nel territorio sono state erette piccole cappelle e santuari.  (foto tratta da wikipedia.org)
SP. 33 -  ▼ Google Maps >>  - contatti e sito WEB

 

La Riserva si estende per 137 ettari, nel territorio dei Comuni di Villafrati e Cefaladiana, attorno al Pizzo Chiarastella, un rilievo di calcare carbonatico. Alle sue falde si trovano i Bagni di Cefalà Diana, le medievali terme arabe. Nell’area sono state rintracciate tracce di presenza umana preistorica.
La prateria intono a Pizzo Chiarastella è ricoperta da ampelodesma e asfodelo; presenti anche la scilla, l’asfodelina, il barboncino mediterraneo e la ginestra spinosa. L’ambiente è favorevole alla fioritura delle orchidee, fra queste la serapide maggiore e l’ofride gialla.
Il versante est del monte è ricoperto di lecci, euforbie, asparagi spinosi e il trifoglio bituminoso.
La riserva è abitata da diverse specie animali, tra i volatili: la cappellaccia, la passera sarda, lo strillozzo, il saltimpalo, lo zigolo nero la pispola e la ballerina bianca, queste ultime in inverno; tra i mammiferi: i conigli, piccoli roditori, volpi e donnole; tra i rettili: il biacco e la biscia d’acqua.
SP. 77 -  ▼ Google Maps >>  - contatti e sito WEB

 

L’area della riserva comprende Monte Costa del Fallo e Monte Guardia dei Turchi di origine vulcanica e le zone costiere di Punta di Megna e Punta dello Spalmatore La vegetazione spontanea è costituita prevalentemente dal Barboncino mediterraneo, graminacea perenne cespitosa, a cui si associano diverse altre specie tra cui il Trifoglio stellato, il Ginestrino commestibile ed il Radicchio pallottolino. Se si escludono gli uccelli migratori quali beccacce, tordi bottacci, che in primavera ed autunno risultano particolarmente abbondanti, ed i cormorani e anche qualche esemplare di Airone cenerino che durante l’inverno sostano lungo la costa, pochi sono gli animali terrestri che vivono ad Ustica, tra questi l’occhiocotto, il Cardellino e la Cornacchia grigia. Frequente è la presenza dell Coniglio selvatico. Tra i rettili che abitano la riserva come il Biacco e la Lucertola campestre è presente il Rospo smeraldino, unico Anfibio.
Isola di Ustica -  ▼ Google Maps >>  - contatti e sito WEB

Indice degli itinerari