Custodia del Creato, Ville e Giardini pubblici


Pagina realizzata in collaborazione con Salvare Palermo Fondazione ONLUS
Si ringraziano gli architetti  Arturo Flaibani e Sergio Granà per il loro prezioso lavoro di adattamento dei testi delle schede allegate tratti da: Rosanna Pirajno, Arturo Flaibani (A cura di), Guida ai giardini pubblici di Palermo, Palermo, 2015.


La funzione del verde urbano

Il piano del verde urbano è un progetto che riveste un'estrema importanza ecologica ed economica nella gestione e nello sviluppo delle città.
Si tratta di una strategia messa in atto per contrastare gli effetti deleteri dovuti ad una gestione del rapporto uomo-ambiente poco lungimirante e piuttosto "improvvisata".
Il piano verde si fonda sui seguenti principi:

  • Funzione ecologico-ambientale
    in quanto equilibra e mitiga gli effetti di degrado, di inquinamento e di impatto ambientale prodotto dalle attività e dalle costruzioni dell'uomo, regolando il microclima e arricchendo le biodiversità;
  • Funzione sanitaria
    favorendo la convalescenza dei degenti se situate nei pressi degli ospedali, sia da un punto di vista ecologico ambientale, sia per l'effetto psicologico rilassante, rincuorante e riposante;
  • Funzione protettiva
    nei confronti di aree degradate o sensibili a degrado come fiumi, scarpate o zone esposte a pericolo frana, rese più sicure dalla presenza di alberi;
  • Funzione sociale e ricreativa
    in quanto permette alla comunità di trascorrere giornate all'insegna della natura e della tranquillità, per non parlare dei benefici in termini di posti di lavoro relativi alle professionalità che si occupano di progettare, gestire e curare le aree verdi;
  • Funzione culturale
    basti pensare a giardini storici o parchi botanici in cui le nuove generazioni imparano e si mettono in contatto con la natura e le scienze ad essa correlate;
  • Funzione estetica ed architettonica
    in quanto impreziosisce il volto delle città diventando un vero e proprio arredo urbano la cui presenza diventa fondamentale per mantenere l'equilibrio uomo e ambiente anche dal punto di vista visivo;

Testo tratto dal sito web  pedago.it >>

Palermo città

Palermo, ancor fino agli anni inizi degli anni 50 del secolo scorso, aveva un forte contatto con la terra, da essa dipendeva gran parte della sua economia. Come tutte le città marinare è stata sì una città di commercio, ma anche una città operosa dal fiorente ed abile artigianato e soprattutto una città dedita all'agricoltura. Sia l'Aristocrazia latifondiaria del Regno delle Due Sicilie, sia la nascente ricca borghesia avevano enormi interessi nella coltivazione dei campi ed i nuclei abitativi delle  Contrade periferiche alla città  erano dei veri e propri centri agricoli, dediti alla cura ed alla coltivazione di vigneti, uliveti, palmeti, colture erbacee e soprattutto agrumeti che rendevano ridente la vasta conca, che dalle falde delle montagne disposte ad anfiteatro scendeva al mare. In essa, da alcuni eletta a "paradiso terrestre" e detta ed universalmente nota come "conca d'oro", ancor prima della piantumazione degli agrumi del XIX secolo, la città era immersa e si adagiava nelle prossimità della costa.

Nell'agro bagherese e nella Piana dei Colli, all'interno della Conca d'oro, si aprivano i parchi delle aristocratiche e sfarzose residenze estive della nobiltà e della ricca borghesia. Lungo la fascia costiera,  appena fuori dal centro abitato, il verde della Conca d'Oro trovava continuità nei parchi e nelle ville fatte costruire fin dal XVIII secolo dalle Pubbliche Istituzioni e da ricchi privati.

Dagli anni 50 dello scorso secolo, anni della ricostruzione postbellica, la città, fino ad allora ancora  contenuta all'interno del tracciato delle seicentesche mura spagnole ad esclusione della espansione edilizia  verso il fiume Oreto, si è espansa velocemente ed in modo disordinato e caotico  all'interno della Conca d'Oro, i suoi terreni da agricoli furono trasformati in aree edificabili. Giardini e campagne furono abbandonate ed avviate all'incuria ed al degrado. Sono stati gli anni tristemente noti come "il sacco di Palermo", in cui la commistione di interessi della nuova classe sociale emergente della medio-alta borghesia commerciale ed impiegatizia, della mafia, che dai campi si traferiva in città, e di politicanti dediti all'interesse personale, provocò la  cancellazione, senza alcun scrupolo, di un patrimonio di bellezza, di cultura e di risorse economiche, uniche al mondo, per bramosia di potere e ricchezza  e voglia di godere degli agi ed i confort di una modernità da esibire come status symbol.

Il sacrificio di tanti uomini dello Stato e di privati cittadini che hanno combattuto uomini ed interessi criminali di mafia e politica a questa connessa, il diverso sentire di movimenti di opinione e politici,  l'opera instancabile e meritoria di Scuola, Associazioni, gruppi e singoli cittadini ed in ultimo, ma non ultimo, l'impegno della Chiesa Locale, scossa anche dal martirio dell'oggi Beato Padre Pino Puglisi, e sulle tracce della "Laudato sii" di Papa Francesco, hanno educato e determinato, in questi ultimi decenni, una coscienza ecologica di rispetto e cura del Creato ed una sensibilità più attenta  alla valorizzazione della terra quale risorsa per lo sviluppo economico e sociale della  Città. A questo contesto appartengono il recupero di aree di aree della Conca d'Oro e la loro restituzione a servizi di pubblica utilità. Di questi Vi diamo notizia in questa pagina, in cui organizziamo in itinerari di visita le aree di verde strutturato ed organizzato dalle pubbliche Istituzioni.

Molte sono le chiavi di lettura o di interesse per costruire degli itinerari di visita del "verde" fruibile in Città e dintorni noi qui suggeriamo quella storico - geografica.

Itinerario Centro Storico

Itinerario elaborato in collaborazione con "Salvare Palermo Fondazione ONLUS"

Questo itinerario comprende giardini ubicati all’interno del Centro Storico e nelle aree finitime delimitate dalla via Lincoln e dal Foro Umberto I. Il percorso proposto comprende: la villa Giulia nel piano di Sant’Erasmo tra via Lincoln (già strada di Alcalà o stradone di Sant’Antonino) e il Foro Umberto I; l’Orto Botanico, limitrofo alla villa Giulia, con accesso da via Lincoln, impiantato in parte in terreni della ex vigna del Gallo, appartenuta ai duchi di Archirafi; la Villa Garibaldi a piazza Marina, così denominata perché nell’antichità era un’insenatura di mare in seguito colmata; il giardino dei Giusti, in via Alloro, antica e lunga via che rappresenta l’asse principale del quartiere della Kalsa (la cittadella al Halisah, ovvero l’Eletta); la villa Bonanno, sul piano del Palazzo, l’antico nucleo della città, ossia la Paleapoli punica, poi fortificata in età islamica e normanna e denominata Galca (al Halqah, vale a dire recinto); il giardino ex Fonderia, nell’omonima piazza, così chiamata per la presenza, già dal 1601, del vasto edificio della fonderia, dove si fabbricavano artiglierie

 

I lavori per l’impianto della Villa, su progetto di Nicolò Palma (1693-1779), sacerdote e architetto del Senato, risultato vincitore tra i sei presentati, ebbero inizio l’11 settembre del 1777 e furono completati nel 1778, esattamente l’11 giugno, data della inaugurazione ufficiale.
La Villa fu impiantata ai margini della città murata, sul Piano di S. Erasmo che in tempi passati aveva ospitato un boschetto di platani e olmi dei Chiaromonte e dove i pescatori stendevano le reti tirate a secco. Il marchese di Villabianca (Bibl.1) attribuisce a quest’uso e alla conseguente resistenza dei pescatori ad abbandonarlo il fallimento di due precedenti tentativi di impianto avviati nel 1737 e nel 1753 da due Pretori meno fortunati di Antonino La Grua Talamanca, il Pretore che infine riuscì nell’impresa di avviare i lavori di piantumazione degli alberi, senza che venissero bruciati nottetempo.
La Villa fu intitolata a Giulia D’Avalos, moglie del Viceré Marco Antonio Colonna che contribuì agli oneri per il suo impianto; ebbe nome anche di Villa Pubblica o di Villa del Popolo e talora, anche più comunemente, di Flora di S. Erasmo. Continua >>

La villa costituisce il primo esempio italiano, e il terzo europeo, di giardino aperto al «godimento del popolo», con bande musicali che allietavano il «democratico concorso della nobiltà e del popolo».

Via Lincoln, Palermo,  - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

Fondato nel 1781 sul baluardo Gonzaga, poi demolito, nei pressi di Porta Carini, viene trasferito nel 1789 nei terreni della Vigna del Gallo, di proprietà del duca di Archirafi, confinanti con Villa Giulia. Nel 1795 il complesso è operativo sotto l’egida della Regia Accademia degli Studi, l’odierna Università, ma come in un cantiere continuo si aggiungono parti e si apportano modifiche in sequenza negli anni dal 1795 al 1798 e dal 1801 al 1818; indi nel 1838, 1860 e 1872; infine dal 1889 al 1906 e dal 1907 al 1913.
Tra gli autori progettisti si annoverano: Pietro Trombetta (1789-1808); Giuseppe Venanzio Marvuglia (1729- 1814); Carlo Giachery (1812-1865); Agostino Todaro (1818-1892), direttore dell’Orto Botanico dal 1856 al 1892, che fece realizzare il vivaio.
L’Orto, dalla sua prima fondazione nel bastione Gonzaga al definitivo insediamento sui vigneti del duca Vanni di Archirafi, ha avuto un ruolo fondamentale nell’introduzione di nuove specie botaniche: «Inizia una lunga storia che ben approfitta dei favori del clima palermitano, accogliendo nelle aiuole e nelle serre specie provenienti da altre regioni subtropicali e tropicali che renderanno i giardini palermitani, che a loro volta le introdurranno, ricchi di una diversità vegetale che ai visitatori continua ancora oggi a sembrare sorprendente» Continua >>

Via Lincoln 2, Palermo,  - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

Giardino ottocentesco impiantato al centro di piazza Marina, antica Platea Marittima dove si svolgevano giostre, feste, tornei ed esecuzioni capitali, che «dopo la rivoluzione garibaldina fu sistemata a square» […]» (Bibl.1). L’impianto viene tracciato nell’autunno del 1863, su progetto di Giovan Battista Filippo Basile (1825- 1891), nel corso dei lavori di riordinamento del Mandamento Tribunali. Nella primavera del 1864 si concludono i lavori di piantumazione, eseguiti dal giardiniere signor Besson su indicazione del progettista, di gruppi di arbusti ed esemplari isolati nelle aiuole e lungo i viali. Continua >>

Piazza Marina 53, Palermo - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

Il giardino, progettato da M. Li Castri, G. Prestigiacomo, B. Terruso, G. Galizzi, è stato realizzato nel 2000, sull’area di sedime di un edificio settecentesco conosciuto come palazzo Graco, crollato a seguito dei bombardamenti del 1943. Appartenuto alla nobildonna Francesca Fulci ed in seguito alla famiglia Grimaldi e all’aromataro Alessandro D’Angrito, a partire dal 1854 il palazzo fu frazionato e suddiviso tra diversi proprietari.
Dopo un prolungato periodo di chiusura, il giardino è stato riaperto e intitolato ai Giusti il 27 febbraio 2008, in occasione delle celebrazioni del Giorno della Memoria dedicato alle vittime della Shoa.  Continua >> 

Via Alloro, 90, 90133 Palermo - ▼ Google Maps >>

 

Il giardino è stato progettato da Rosanna Pirajno (1937-2018) con Dario Albanese e la consulenza artistica di Anne Clémence de Grolée. Sull’area di sedime dell’ex Fonderia Reale, edificio seicentesco distrutto dai bombardamenti alleati del 1943 (Bibl 4).
Il ripristino del sito, dopo la bonifica dell’area, previa demolizione delle stratificazioni orizzontali e verticali, ha contribuito decisamente alla riqualificazione del quartiere, che lo ha eletto a centro di aggregazione per attività ricreative e sociali. Continua >>

Piazza Fonderia, 90133 Palermo - ▼ Google Maps >> - contatti >>

 

Si trova al centro della parte più antica della città, la Paleopoli punica poi dagli Arabi denominata al Halaqah o Galca, per indicare la cittadella fortificata con il palazzo sede del governo Aglabita, adorno di giardini e bacini d’acqua, in seguito divenuto regia dei Normanni.
Nel sec. XVI, con la demolizione di edifici preesistenti, si volle formare davanti all’edificio monumentale un ampio slargo da adibire a svariate funzioni, militari e di rappresentanza, da allora detto Piano del Palazzo. Il primo impianto di giardino, progettato dagli architetti Nicolò Puglia e Nicolò Raineri nel 1834, fu distrutto in occasione dei moti del 1848, dopo che fu terrazzato il lato a sud est e realizzata la scalinata che conduce al livello inferiore del piano.
Nel 1905, per disposizione del sindaco Pietro Bonanno (1865-1905), fu impiantato il palmeto su progetto di sistemazione attribuito a Giuseppe Damiani Almeyda (1834-1911). È certo e documentato il contributo del botanico Domenico Lanza (1868-1940), allora vice sindaco, ed esperto di botanica coloniale, nonché genero dello stesso Damiani Almeyda.
«In breve la piazza fu abbellita da una vera e propria oasi, completando il precedente impianto dei platani, avvenuto nel 1868. Le 400 palme, importate direttamente dalla Tunisia, costituiscono oggi il più esteso pal- meto d’Europa». Continua >>

Piazza della Vittoria, Palermo - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

Itinerario Fuori le mura del Centro Storico e nei luoghi dell'itinerario Arabo - Normanno

Comprende in prossimità della Villa Bonanno: la villa di Piazza Indipendenza, il parco Villa D'Orleans, il Giardino del Castello della Zisa e quello del Castello di Mare Dolce costruiti nel XIII secolo dai Normanni.

Di modeste dimensioni, la Villa, impiantata agli inizi del secolo scorso, fa da anello di congiunzione tra i Palazzi del Governo della Regione Siciliana e il Palazzo Reale in cui ha sede il Parlamento Regionale. Al Centro della villa è l’obelisco, eretto nel 1866, a memoria dei caduti della Guerra di Indipendenza.
E’ un’oasi di verde, in un punto di snodo tra i più caotici del traffico cittadino, molto frequentata dai palermitani e luogo ritrovo per anziani e pensionati che vi passano le giornate tra una chiacchierata e una partita a carte. Il Parco giochi che ha sostituito il dismesso piccolo luna Pak ha riportato nella Villa i bambini. Tra pini, palme ed altre piante esotiche offre con la vicina Porta Nuova e gli importanti palazzi che la circondano dei preziosi ed affascinanti scorci paesaggistici.
Piazza Indipendenza, Palermo,  - ▼ Google Maps >>

 

E' negli immediati pressi del Palazzo Reale di Palermo. Il Parco è stato realizzato agli inizi del XIX secolo quale riserva del Palazzo  d’Orléans, oggi sede della Presidenza della Regione Siciliana. Si estende per 3 ettari e mezzo dalla via Ruggero fino alla Cittadella Universitaria.
Nel 1957 fu aperto alla cittadinanza e subito dopo trasformato in parco ornitologico con molte specie animali provenienti da tutto il mondo. E’ in corso l’iter per trasformare il parco in giardino zoologico e botanico e riaprirlo al pubblico e soprattutto ai bambini.
Nelle vicinanze del parco, davanti al Palazzo dell'Assemblea regionale è Piazza Indipendenza con al centro una villa all'inglese con alberi di alto fusto.
Via Ruggero, Palermo - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

Il giardino, inaugurato nel 2005, ricrea il parco da caccia che si apriva di fronte al Castello della Zisa, l’antico  Genoard  (dall’arabo Jannat al-ard ovvero "giardino o paradiso della terra"). Si estende, con pianta rettangolare, per 30 mila mq ed è attraversato per tutta la sua lunghezza, 130 metri, da un sistema di vasche d’acqua in asse in continuità con la fontana posta nel salone di ingresso al palazzo. I quadranti di verde creati dai dodici attraversamenti pedonali sono coltivati con piante tipiche della macchia mediterranea. I 12 dammusi che separano il giardino dal palazzo sono retaggio di quando l'area era stata inglobata in un baglio agricolo.
Via Guglielmo Il Buono, Palermo,  - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

Il Castello che si trova al suo interno. Il Castello ed il Parco di Maredolce sono stati costruiti nel 1071 dal Re Normanno Ruggero II, quale sua residenza di caccia, riadattando secondo alcuni studi il preesistente palazzo dell’emiro Ja ‘Far.
Il Parco si estende nella Contrada Conte Federico del quartiere di Brancaccio per circa 25 ettari, all’origine erano 40 ettari. Al suo interno, per volere di Ruggero II, fu costruito un grande lago artificiale, da qui la denominazione di Maredolce, al cui centro emergeva un isolotto con palmeto e frutteto raggiungibile solo in barca. Il lago veniva alimentato dalla fonte del Monte Grifone. La tipologia di Castello, Parco e lago i normanni la replicarono in tutte le altre loro residenze reali di delizia: Castelli di Cuba Sottana e Soprana, Zisa e Uscibene.
Il parco è un giardino di agrumi ed altri alberi da frutto; nel 2015 ha ricevuto il prestigioso Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino XXVI edizione
Il castello, a pianta quadrangolare, si sviluppa intorno ad un ampio cortile dotato originariamente da un portico, di cui è a noi pervenuto qualche segno delle sue volte a crociera. Al suo interno sono di grande interesse la grande Aula regia e la Cappella palatina ad una sola navata “coperta da due volte a crociera, con transetto sormontato da cupola semisferica, luogo di culto dedicato ai santi Filippo e Giacomo”.
Nel corso degli anni Castello e Parco hanno subito diversi cambi di proprietà subendo sempre più la trasformazione ed adattamento a Fondo Agricolo. Nell’ultimo dopoguerra l’area ha subito i dannosi effetti dell’abusivismo edilizio che hanno interessato anche il castello ricavando al suo interno delle civili abitazioni. L’opera di restauro è stata avviata dopo che la Regione Sicilia, nel 1992, con pratica di esproprio ne ha acquisito la Proprietà.
Oggi la gestione del Parco è affidata a “Sosvile Solidarietà, Sviluppo e Legalità Società Cooperativa”, che in collaborazione con l'Associazione "Coltivare Bio Naturale" vi ha impiantato  l' "Orto bio naturale maredolce".  La Promozione del Parco è curata dalla Associazione “Parco e Castello di Maredolce”.
Vicolo Castellaccio, Palermo,  - ▼ Google Maps >> -  contatti e pagina FB "Sosvile Solidarietà, Sviluppo e Legalità Società Cooperativa WEB >> - contatti e pagina FB "Associazione Parco e Castello di Maredolce" >>

Itinerario Viale Libertà 

Itinerario elaborato in collaborazione con "Salvare Palermo Fondazione ONLUS"

Questo itinerario include i giardini situati lungo il secondo tratto dell’asse del Viale della Libertà, oltre la contrada delle Croci, e nella zona compresa tra le antiche cave e la contrada “Terre Rosse”. Il percorso comprende: il Giardino Inglese, impiantato in parte su antiche cave di pietra calcarenitica; il giardino Falcone e Morvillo, allestito come parterre del giardino Inglese; il giardino di piazza Alberico Gentili, slargo dove nel 1861 si concludeva il secondo tratto del viale della Libertà; il parco di villa Trabia alle Terre Rosse che, come scriveva Vincenzo Ostinelli, nel libro Villa Trabia del 1910, ”trovasi sopra un rialzo di terra che sovrasta la via della Libertà al Giardino Inglese e nel sito più ridente.

L’architetto Giovan Battista Filippo Basile (1825-1891) è l’autore di questo giardino patrocinato dal luogotenente Carlo Filangieri, principe di Satriano, che lo volle lungo l‘asse della nuova via, intitolata Strada della Libertà dopo i moti del 1848, e dalla restaurazione borbonica ribattezzata della Real Favorita (Bibl.12). Il giardino “all’Inglese” sorge su un insieme di lotti  di  terreno che l‘amministrazione comunale aveva acquisito, compresa una cava dismessa di calcarenite, con la sovrintendenza del direttore dell‘Orto Botanico, Vincenzo Tineo che ne detta le linee guida. «Viali con andamento sinuoso, i laghetti, le colline e i diversi raggruppamenti botanici, oltre agli arredi scultorei, ne esaltano le caratteristiche irregolari e pittoresche, con vedute a carattere paesaggistico […]. Il giardino si proponeva come alternativa ai grandi parchi privati e la sua realizzazione era per la città un’occasione destinata a esercitare una influenza radicale sullo sviluppo urbano come elemento trainante della futura espansione nord» Continua >>

Via Libertà, Palermo,  - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

Progettato da Giovan Battista Filippo Basile (1825-1891), è posizionato sull’asse del viale della Libertà come parterre del Giardino Inglese al quale è prospiciente. Al giardino fa da sfondo un terrapieno dove si affaccia, a quota più alta, il rilevante sistema urbano di via Marchese Ugo e di piazza Luigi Scalia, in cui sono posti la villa Scalia (1850-60), il monumentale ingresso di Villa Trabia, l’Istituto Ancelle del Sacro Cuore e la chiesa di Santa Rosalia (1926-32), ultima opera di Ernesto Basile (1857-1932)
L’impianto può considerarsi elemento di raccordo tra i sistemi paesaggistici della sovrastante Villa Trabia e del dirimpettaio Giardino Inglese, con i quali genera un percorso di continuità planimetrica e percettiva. Continua >>

Via Libertà, Palermo,  - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

E' stata ricavata sullo slargo che fungeva da spazio di manovra per l’inversione delle carrozze, al termine del secondo tratto dello Stradone della Libertà completato nel 1861. La piazza con la fontana centrale definiva lo sviluppo dei lotti del fondo Amato e dei terreni Albanese, alla sua destra. Doveva fare da sfondo all’odierna via Laurana, che di fatto non fu mai prolungata fino allo square. Il giardino fu ampliato nel 1910 includendo, al sistema con la fontana posta a cardine della parte settentrionale del lotto, una serie di aiuole trapezoidali che delimitano il margine di via Duca della Verdura. Continua >>

Piazza Alberigo Gentili, 90143 - Palermo,  - ▼ Google Maps >>

 

Nel 1740 il convento di S. Francesco di Paola concede tumuli 10,12 di terra, in contrada Croci e Terre Rosse, al reverendo canonico don Pietro Nunzio Serio che nel 1756 li rivende a don Paolo Spinelli; questi vi costruisce una grande casa con giardino rigoglioso di svariate piante decorative, nel 1771 acquistata da Ottavio Gaetani e Lanza, marchese di Sortino e principe del Cassero, che nel tempo ingrandisce la tenuta. Estintasi nel 1807 la discendenza della famiglia Gaetani, la proprietà passa in eredità a Don Ignazio Lucchesi Palli principe di Campofranco, che avvia la costruzione della casena e del giardino, con i parterre geometrici alla francese e una serie di elementi, rigorosamente allineati all’asse centrale, che ne segneranno la forma: il viale d’accesso, il ponte con il belvedere, la fontana principale.
Il fondo rustico viene acquistato nel 1814 da Giuseppe Lanza e Branciforte, principe di Trabia, che impianta i parterre informali davanti alla casena.
Inizia nel 1867 la trasformazione in giardino di una parte del fondo, ad opera del capo giardiniere Antonino Clemente (1820-1904) che si era già distinto con interventi puntuali nelle ville Sofia, Tasca e Niscemi. Continua >>

Via Antonio Salinas 3, Palermo,  - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

Itinerario Olivuzza - Witaker

Itinerario elaborato in collaborazione con "Salvare Palermo Fondazione ONLUS"

La zona dell’itinerario è quella dell’Olivuzza, che ha il suo centro nella piazza Principe di Camporeale. Nel corso dell’Ottocento nella contrada furono realizzate numerose residenze signorili, sia nobiliari che borghesi, molte delle quali oggi sostituite da edifici condominiali.
Fanno parte dell’itinerario il parco di villa Malfitano, con accesso da via Dante, scenografico ed eccellente esempio di parco “all’inglese”, declinato secondo l’evoluzione del gusto e del collezionismo botanico con una flora cosmopolita in cui specie esotiche si accostano a piante del paesaggio mediterraneo; il giardino di piazza Principe di Camporeale, tipico abbellimento di slargo urbano tramite la sistemazione a verde, derivato dagli esempi europei del XIX secolo.

Abbiamo ampliato l'itinerario inserendo il Giardino della Villa Sperlinga fatta costruire anch'essa dalla famiglia  Whitaker intorno alle loro ville ricca famiglia di imprenditori inglesi che come altre  agli inizi del XIX secolo vennero in Sicilia ad implementare i loro affari, avendo un ruolo attivo non solo nella vita economica ma anche culturale, politica e sociale della città di Palermo e non solo .

L’assetto del parco è opera di Emilio Kunzmann (1835-1908), giardiniere tedesco fra i più apprezzati del periodo, autore, oltre che di villa Malfitano, di villa Sperlinga, e villa Sofia, incaricato da Joseph “Pip” Whitaker (1850-1936), uomo erudito con interessi che spaziavano dall’archeologia all’arte, alla botanica e all’ornitologia.
Con il suo operato, Kunzmann allontana i giardini dal filone storico permeato di utopie agrarie e quindi di implicazioni simbolico-utilitarie; i suoi giardini abbandonano ogni valenza ideologica e assumono caratte- ristiche all’inglese di ”tipo composito” Continua >>

Via Dante 167, Palermo,  - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

La piazza è dedicata a Pietro Paolo Beccadelli, principe di Camporeale, che rivestì le cariche di senatore, diplomatico e sindaco di Palermo tra il 1900 e il 1901, e che qui risiedette.
Il giardino si trova nella contrada dell’Olivuzza, nella piazza che era denominata Piano della Chiusa dei Lanza o, più comunemente, piazza Olivuzza; era questo luogo di villeggiatura e sede di parchi e giardini ric- chi di pregevoli collezioni botaniche, scelto «per la salubrità dell’aria». Continua >>

Piazza Principe di Camporeale, Palermo,  - ▼ Google Maps >>

 

L’attuale villa comunale davanti alla quale si apre Piazza Unità, è quel poco che si è riuscito a conservare del classico parco, in stile romantico, fatto costruire dai Whitaker nel 1886, oltre alla Montagnola, inglobata in un giardino condominiale, la casina liberty del custode, tra via Giusti e via Leopardi, la Cuba diventato uno dei “templi” della movida palermitana, e anche un albero monumentale, vicino alla Torre Sperlinga, tra via Scaduto e via Sciuti.
La villa si presenta come un ampio prato interrotto ed ombrato da alberi di alto fusto e qualche palma e con all’interno un’area di gioco attrezzata per i bambini. Ogni sabato ospita un “mercatino bio” molto frequentato. (foto tratta da palermokids.blog)

Villa Sperlinga, Palermo,  - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

Itinerario la Piana dei Colli

Itinerario elaborato in collaborazione con "Salvare Palermo Fondazione ONLUS"

L’itinerario comprende parchi e giardini ubicati all’interno della piana dei Colli, nella zona nord-ovest della città caratterizzata da borgate e nuclei periurbani di diversa tipologia quali: Resuttana, San Lorenzo, Tommaso Natale, Partanna, Pallavicino. La piana fu uno dei luoghi della “grande villeggiatura” dove nel XVIII secolo furono edificate ex novo sontuose ville nobiliari che caratterizzarono la direttrice di espansione e il prolungamento verso nord della città. Il percorso comprende: La Real Tenuta della Favorita che si estende tra le falde del monte Pellegrino e la contrada di Pallavicino, parco impiantato durante la permanenza a Palermo di Ferdinando IV di Borbone; il parco dell’Istituto Castelnuovo, compreso tra il viale del Fante e via San Lorenzo, antica istituzione che istruiva i giovani a nuovi e razionali metodi di agricoltura e che ebbe un ruolo fondamentale nella bonifica della piana dei Colli; il giardino di villa Niscemi – Valguarnera, che si estende all’interno della Favorita; il Giardino di piazza Niscemi, che ingloba parte dei residui dei terreni dei Niscemi di Valguarnera; i giardini della Casina Cinese, splendido connubio di architettura e arte dei giardini dove convergono l’eclettismo anglo-cinese (anglo-chinois) del XVIII secolo e le commistioni stilistiche neoclassiche e neo-pompeiane che si coniugano al sistema dei tre giardini, all’italiana, alla francese, all’inglese (dove oggi è realizzata la Città dei Ragazzi); il giardino delle case Rocca - Vincenzo Florio; recente esempio di realizzazione e riqualificazione di una delle aree a margine della Favorita.

Realizzata a partire dal 1799 inglobando in un unico impianto i fondi della Piana dei Colli, alle falde del Monte Pellegrino, cedute dalle famiglie aristocratiche Ajroldi, Pietratagliata, Vannucci, Malvagno e Lombardo a Giuseppe Reggio principe d’Aci e a Giovanni Battista Asmundo Paternò incaricati da Ferdinando IV di Borbone, riparato a Palermo nella fuga da Napoli, di cercare «alcuni siti di campagna, onde servissero di sua delizia» (Bibl.9). Nel 1856 Francesco Guttoso, allievo dell’Istituto Agrario Castelnuovo, disegna una carta topografica, oggi conservata al museo Pitrè, con una dettagliata legenda delle colture. Ceduta al demanio dello Stato nel 1878, dopo vani tentativi di acquisire il bene, il Comune di Palermo ottiene in uso «il Casino della Real Favorita, ville e giardini con ogni pertinenza e dipendenza…» nel 1935, con l’obbligo di mantenere la destinazione «per pubblico godimento», seppure già dal 1861 la tenuta fosse aperta al pubblico con vasta popolarità per il suo uso ricreativo: «lunghi e deliziosi viali, e stradoni fiancheggiati da ombrosi alberi silvestri e fruttiferi, e di altre piante, invitano chiunque a passeggiarvi sì a piedi che a cavallo ed in carrozza…» (Bibl.1).
Parco di impronta neoclassica con viali rettilinei alberati che intercludono boschi, radure geometriche ed aree ordinate destinate alle sperimentazioni agrarie, giardini ornamentali, boschetti, ninfei e altro. Continua >>

Piazza Leoni, viale del Fante, 90146  Palermo - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

L’impianto del parco risale alla seconda metà del XVIII sec. ma è del 1837 l’apertura del Ginnasio, concepito nel 1819 dal principe Carlo Cottone che, poco dopo la morte del padre Gaetano nel 1802, ottiene dal governo borbonico l’autorizzazione a costituire un Istituto Agrario privato. Quindi trasforma il parco in Seminario per agricoltori con campi sperimentali di colture e dà inizio alla costruzione del Ginnasio. Alla sua morte la proprietà passa agli eredi Giuseppe Valguarnera Ruffo e Ruggiero Settimo principe di Fitalia, erede unico testamentario che entra in possesso della tenuta alla morte di Giuseppa Bonanno, vedova del principe. Nel 1847 si inaugura l’Istituto agrario, diretto dal professore Giuseppe Inzenga e frequentato da otto allievi; nel 1931 la villa figura alla Mostra del giardino italiano di Firenze. Continua >>

Viale del Fante 66 , Palermo - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

In origine impiantato in una tenuta agricola il cui primitivo nucleo insediativo si componeva di un baglio rustico detto della Balata, probabilmente del XV secolo, provvisto di torre di difesa e ampia corte centrale. All’inizio del XVIII secolo il baglio perviene ai principi Valguarnera di Niscemi, che lo trasformano per insediarvi la propria residenza «dotandola di eleganti decorazioni e di numerose opere d’arte» (Bibl.11) e conferendole l’aspetto di una casena di campagna in uso per la villeggiatura e la sovrintendenza delle terre di pertinenza.
Nel 1799 i terreni subiscono drastici frazionamenti ed alienazioni, tra cui le frazioni donate al re Ferdinando IV di Borbone per comporre il parco della Favorita.
L’impianto originario subisce modifiche a causa della creazione della Real Tenuta della Favorita, ma restano tuttora leggibili le sezioni lungo la direttrice est-ovest del viale principale, nelle immediate vicinanze della villa, comprendenti un giardino di delizie a pianta quadrata suddivisa in quattro parti, e quel che resta di un parterre settecentesco. Il parterre fu in seguito trasformato in una serie di aiuole disegnate da vialetti sinuosi orlati di siepi di bordura. Continua >>

Viale del Fante , Palermo - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

Realizzato negli anni 30 del ’900 nella porzione di slargo sterrato antistante i padiglioni di guardia della Casina Cinese, ingloba l’addizione del giardino informale di villa Niscemi che i principi di Valguarnera ave- vano creato nella seconda metà del XIX sec., da cui viene successivamente separato a seguito dell’ampliamento di viale del Fante. Ha contributo alla progettazione e alla realizzazione del giardino il barone Girolamo Fatta del Bosco, ai tempi vice podestà e delegato alle ville e ai giardini.
A seguito della separazione da Villa Niscemi, ha assunto l’aspetto del crescent inglese attorniato, sul bordo curvilineo, da case basse, tra due muri, tipiche delle borgate, declinate sul modello del lotto gotico e di villini in stile eclettico. Continua >>

Piazza Niscemi, 90146 Palermo - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

I giardini furono impiantati negli anni tra il 1799 e il 1802, in parte adattati a preesistenze ed in parte progettati ex- novo da Giuseppe Venanzio Marvuglia, su terreni in origine del barone della Scala Benedetto Lombardo e quindi ceduti, come altri ricadenti in zona, a Ferdinando IV di Borbone per l’istituzione del parco della Real Favorita nel cui perimetro rientrano. Le architetture che vi insistono mostrano l’interesse per la moda cinese che caratterizzava quegli anni e che «arricchiva i giardini europei di esotiche leziosità» Continua >>

Annesso alla Casina è il Museo etnografico Siciliano "Giuseppe Pitrè"

Viale Duca degli Abruzzi, 1, 90149 Palermo - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

Realizzata nel 1956 come spazio creativo e laboratorio ludico sperimentale per l’infanzia, in un’area ritagliata dal Giardino a paesaggio che conteneva anche il bosco di decorazione della caffeaus, sul retro della Casina Cinese. Chiusa nel 1960 per difficoltà gestionali e finanziarie, è stata riaperta nel 1997, dopo 37 anni, grazie all’impegno dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Leoluca Orlando. La lunga inattività della Città dei ragazzi viene interrotta soltanto per cinque giorni negli anni dal 1987 al 1990, quando l’Amministrazione comunale ne concede l’uso al cuntastorie e puparo Mimmo Cuticchio per svolgervi la sua Macchina dei sogni, manifestazione annuale che ospita rappresentazioni di pupari e artisti da tutto il mondo. Continua >>

Viale degli Abruzzi, 1 Palermo - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

È situato in nel cosiddetto Salto dello Schiavo, dove si estendevano le terre di villa Salerno, cedute nel 1799 per la creazione del Parco reale della Favorita. Negli anni 50 del novecento, fu necessario demolire la villa ricadente nell’area interessata dalla costruzione dello Stadio delle Palme, progettato nel 1948 dall’ufficio tecnico del Coni e aperto al pubblico soltanto nel 1960.
Negli anni 1990 i luoghi subiscono una mutazione che li svilisce, ma nel 2002 gruppi di abitanti, sportivi e associazioni di cittadini individuano in un’area limitrofa al campo nomadi, in precedenza adibita a discarica, la risposta alle loro pressanti richieste di uno spazio attrezzato libero in cui dar sfogo a pratiche ludico- sportive non compatibili con la struttura dello Stadio delle palme. Continua >>

Via del Fante 29, Palermo - ▼ Google Maps >>

Itinerario Giardini lungo Mare

Comprende I parchi, le ville ed i giardini lungo la fascia costiera dalla Contrada di S. Erasmo a Mondello. L'elemento che li accomuna, oltre alla dislocazione geografica, è la prevalenza dello stile neo classico nelle costruzioni al loro interno.

Il giardino a manto erboso si estende per circa 40 mila metri quadri su quel tratto di terra, dalla Cala alla Villa Giulia, ottenuto nel 1943 ricolmando il mare dei detriti dei crolli causati dai disastrosi bombardamenti della seconda guerra mondiale. E’ stata così restituita ai palermitani la passeggiata a mare realizzata nel 1582 dal Viceré Marco Antonio Colonna, dopo aver realizzato l’anno prima il prolungamento fino al mare della Via Toledo (oggi Via Vittorio Emanuele). Il lungomare, allargato negli anni successivi con l’abbattimento dei due bastioni “Tuono” e “Vega” fu luogo privilegiato delle passeggiate dei palermitani.
Oggi il prato del foro italico, impiantato nel 2000, arredato con piante mediterranee di vario genere, viali alberati, panchine, sculture in ceramica, un percorso ciclabile, l'illuminazione notturna, è meta preferita di svago per i palermitani.
La passeggiata lungo la costa, estesa dal recente recupero del tratto di S. Erasmo, offre la vista panoramica mozzafiato del golfo di Palermo dal Monte Pellegrino a Capo Zafferano.

Foro Italico Umberto I, Palermo - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

Quello che noi chiamiamo “Parco Urbano sul Mare”, anticipandone la realizzazione proposta dal compianto Sebastiano Tusa, è stato definito dallo stesso “un polmone verde sul mare unico al mondo”
E’ un lembo di macchia mediterranea frammista ad altre piante esotiche che si estende alle falde del monte Pellegrino che dal versante dell’Addaura scendono a mare. Offre scorci paesaggistici molto suggestivi per i colori ed i tagli di luce soprattutto all’alba ed al tramonto.
Fa parte del complesso dell’ex Istituto Roosevelt donato dagli operai americani ai figli dei lavoratori italiani morti in guerra “per guardare al futuro”.
Padre Pino Puglisi è stato cappellano dell’Istituto negli anni 60 del secolo scorso, esperienza che segnò la sua azione pastorale fatta di attenzione, ascolto e cura dei giovani. La Cappella dell’Istituto è oggi Chiesa Parrocchiale della Parrocchia Maria SS. dell’Addaura.
Via Agostino Barbarigo, 1 Palermo - ▼ Google Maps >>

 

Il viale e la lunga teoria di aiuole, che accompagna in tutto il suo sviluppo per circa 1,5 km il lungo mare di Mondello, realizzano uno dei parchi più cari e frequentati dai palermitani per una passeggiata rilassante o una corsa, tra un susseguirsi di pini, palme, oleandri e piante di pittosforo da una parte e dall’altra una spiaggia dalle sfumature rosate ed un mare cristallino e scorci panoramici che sorprendono a meravigliano ad ogni passo.
Lungomare  di Mondello,  Palermo - ▼ Google Maps >>

Itinerario i luoghi del recupero della Conca d'Oro

Comprende quelle aree, che una riacquistata sensibilità ecologista ha indotto la Pubblica Amministrazione a sottrarle alla cementificazione per restituirle al godimento psicofisico dei cittadini. Comprende il Parco Ninni Cassarà, il Fondo Luparello, la Villa Costa ed il Giardino Rosa Balistreri.

Il Parco, inaugurato nel 2011, è intitolato al commissario di polizia vittima di mafia, si estende oltre 28 ettari dalla Fossa della Garafola sino all’attuale circonvallazione.  E’ parte del “Giardino d’Orleans”, realizzato intorno al 1812 da Luigi Filippo Orleans.
Il parco è suddiviso in varie zone tra cui si ricordano: il Boschetto di Querce; il Teatro all’Aperto; la Radura delle Palme dove è stata creata un’ampia zona con impianto di prato verde ornamentale, all’interno del quale si può ammirare un ampio cerchio di palme; la Collina delle Succulente, una collinetta sovrastante il laghetto ed il mandorleto etc.
Il Parco, la cui gestione è di competenza del Comune di Palermo, eletto da subito a meta di svago e occasione di presa di contatto con la natura per grandi e piccoli, a cui è dedicata un’ampia area attrezzata a gioco, è utilizzato come spazio per numerose e frequentate iniziative di sensibilizzazione ecologica, oggi è chiuso per la comprovata presenza di amianto sotto la superficie; sono in corso i lavori per l'attuazione della bonifica del sito.
Viale Ernesto Basile, 115 -  Palermo - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

Con i suoi 61 ettari si snoda lungo la via Roccazzo in una zona di antichissima memoria, dove vissero 4000 anni fa gli abitanti preistorici che dettero vita alla cultura della “Conca d’Oro”. La destinazione del Fondo ad Istituto Zootecnico è valsa a tutelare questo mondo, a mantenerlo intatto nella configurazione di territorio non urbanizzato, custodendovi le risorse naturali, storiche ed archeologiche.
L’apertura dell’Istituto, già meta di scolaresche, turisti e cittadini, come Parco Didattico è un’iniziativa di grande importanza che grazie alla collaborazione con l’Azienda Regionale Foreste Demaniali dispone oggi di aree attrezzate per l’accoglienza delle scolaresche e di gruppi organizzati.
Con l’ausilio di personale specificatamente formato è possibile lungo il percorso conoscere le razze siciliane di interesse zootecnico, visitare gli ovili, il caprile, la porcilaia e le scuderie, le antiche stalle per bovini, visitare la grotta Luparello (sito di rilevanza geologica e paleontologica), percorrere gli antichi qanat realizzati dagli arabi e godere di un patrimonio naturale e culturale fino ad oggi poco conosciuto dai giovani della nostra regione. (testo tratto dal sito palermo.bombi.it)
Via Roccazzo, 85 -  Palermo - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

E’ l'ex Fondo Terrasi, un lembo di verde stappato alla selvaggia cementificazione dell’agro palermitano occidentale avvenuta nella seconda metà del secolo scorso. La villa che si estende lungo il primo tratto della Via Lazio, tra l’incrocio con Via Brigata Verona e quello con Via Sciuti, con il verde organizzato a prato punteggiato da alberi di agrumi e di altra specie, è stata inaugurata nel 2010 ed intitolata al Magistrato Gaetano Costa, assassinato dalla mafia il 6 agosto del 1980.
Dopo un periodo di abbandono e degrado è stato riaperto al pubblico lo spazio a verde, mentre lo spazio coperto destinato agli inizi ad ospitare un caffè letterario, sarà direttamente gestito dal Comune quale struttura polivalente con attività da realizzare insieme a cittadini, associazioni e parrocchie.
Alla villa, prospicente la Via Brigata Verona, è annesso un ampio e variopinto roseto intitolato alla cantante folk palermitana Rosa Balistreri. In questo è stata creata un’area attrezzata di gioco per bambini.
Via Lazio, 28 -  Palermo - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

Altre zone di verde pubblico in Città

In città vi sono, ancora, ristretti polmoni di verde pubblico utili per qualche momento di relax, fare quattro passi, far quattro chiacchere all'aperto con amici e magari organizzare una partita a carte:

Giardino di Piazza Principe Camporeale - ▼ Google Maps >>
Giardino Via Ernesto Basile - ▼ Google Maps >>
Parco delle Magnolie in Piazza San Francesco Di Paola - ▼ Google Maps >>
Villetta Riccardo in Piazza Strauss - ▼ Google Maps >>
Villa Bennici in Via Bennici - ▼ Google Maps >>
Giardino Mico Geraci a Bonagia - ▼ Google Maps >>
Parco Romagnolo - ▼ Google Maps >> - (Notizie nella pagina dedicata alle località marine della costa orientale)
Parco Libero Grassi ad Acqua dei Corsari - ▼ Google Maps >> - (Notizie nella pagina dedicata alle località marine della costa orientale)

Altre aree di verde sono all'interno dei complessi ospedalieri

Ospedale Villa Sofia - ▼ Google Maps >>
Ospedale Enrico Albanese - ▼ Google Maps >>
Ospedale IMI - ▼ Google Maps >>
Ospedale Civico - ▼ Google Maps >>
Policlinico - ▼ Google Maps >>
Ospedale Ingrassia - ▼ Google Maps >>

Ville e giardini pubblici in Provincia

 

Bagheria Città delle Ville

Bagheria, Baarìa in dialetto palermitano, è detta Città delle Ville perché la ricca nobiltà palermitana, per concedersi ristoro e svago nei mesi estivi, scelse nel 700’ la sua fertile piana per costruirvi lussuose ville di villeggiatura dallo sfarzoso impianto decorativo in stile barocco, immerse in estesi parchi strutturati, quelli più ricchi, in aree di giardino all’italiana, frutteto e boschetto.
Alcune di queste: Villa Cattolica, Villa Aragona Cutò, Vialle e Certosa Butera e Villa San Cataldo sono oggi di proprietà pubblica, Villa San Cataldo è l’unica tra queste il cui parco è a noi pervenuto

 

La villa è stata costruita nel ‘700 dai principi Galletti di San Cataldo emulando l’assetto di un castello medioevale. Nel 1860 la villa fu un’ampiamente ristrutturata nei volumi e nell’aspetto architettonico in stile neoclassico. Nel 1905 fu acquisita dalla Compagnia di Gesù che vi insediò la sede per l’istituto delle Missioni estere. Nel 1998 è stata acquisita dalla Provincia di Palermo. I Gesuiti mantengono i locali della vecchia falegnameria, la cappella ed una parte del giardino.
L’impianto del giardino è all’italiana, ricco di tante specie di piante con prevalenza di alberi di agrumi e pini di alto fusto ai margini. Molto coreografiche le decorazioni in pietra di tufo d’Aspra intagliata come la balaustra che lo recinge, i pilastri a segnare i punti di avvio dei viali e le panchine.
Via Papa Giovanni - Bagheria  -  Palermo - ▼ Google Maps >> - contatti e sito WEB >>

 

Occupa la parte finale del pianoro di San Giovanni ed i terrazzamenti lungo il costone che scende lato mare. Al suo interno sono i ruderi, mura perimetrali e torre campanaria, della Chiesa di S. Giovanni Battista. La fitta vegetazione è ricca di magnolie secolari, alberi di alto fusto ed altre specie esotiche oltre che della flora mediterranea. Attrazione per i bambini sono il parco giochi per loro attrezzato ed il laghetto con le papere, per gli adulti è luogo di ristoro e pace e per le attività ginnico sportiva all’aria aperta. La vista panoramica che offre e che si estende lungo la costa da capo Zafferano a Mazzaforno ed al largo alle isole Eolie è da mozza fiato, in special modo al tramonto.
Via Enrico Iannelli  - Termini imerese  -  Palermo - ▼ Google Maps >> - pagina FB >>

 

Concludiamo questa pagina citando le ville urbane di :

Ciminna, Villa Don Paolo Amato - ▼ Google Maps >>
Lercara Friddi, Villa S. Anna - ▼ Google Maps >>

Indice degli itinerari