con la collaborazione di Alessandra D’Acquisto
La storia di una comunità ecclesiale è storia di un cammino di fede fatta soprattutto della quotidianità della ricerca e dell'incontro con il Cristo Risorto nella liturgia, nella preghiera, nel volto e nel vissuto dei fratelli, soprattutto, come ci ha chiesto nostro Signore, di chi è nelle difficoltà della vita. Vogliamo ricordare come simbolo di questo cammino il frate questuante che andava per le case delle contrade, conosceva la gente, dava loro conforto e lasciava loro un santino con una preghiera ed un messaggio di fiducia e speranza nel Signore. Abbiamo voluto raccontare questo come rappresentato dai Santi , Beati, Venerabili e Servi di Dio che nel corso di questi 8 secoli hanno illuminato ed ancora illuminano la storia della Famiglia Francescana e sono pietre miliari del cammino di fede della Comunità Diocesana, tutta, che ancora li ricorda e li venera. La famiglia francescana ha anche espresso tante personalità illustri che hanno avuto assegnati servizi di alta responsabilità come quello episcopale o si sono distinti nel campo delle arti e delle lettere e nella vita sociale, di loro trovate notizie nei siti web dei diversi Ordini. Dei Conventi e delle Chiese costruiti o comunque affidati alla famiglia Francescana diamo notizia solo di quelli a noi pervenuti . La nota che segue, lo riconosciamo, ha i limiti di una esposizione sintetica e schematica , vuole solo essere una traccia che stimoli ad una più approfondita conoscenza e studio, soprattutto incontrando le diverse comunità.
XIII secolo
Durante la dominazione Normanna
Nel 1216, San Francesco ancora in vita, Giacomo da Vitry scrive che la Sicilia si presenta come una delle regioni dove i Minori si "spargevano per tutto l'anno". Nel 1221 San Antonio da Padova testimonia di alcuni conventi sparsi nell’isola. Molto probabilmente al 1224 risale l’inizio della costruzione di un loro convento nei pressi delle mura di Palermo; la prima notizia certa della loro presenza in città è del 1235 quando il Papa Gregorio IX ingiunse al clero palermitano, attraverso l’Arcivescovo di Messina, di riparare i danni fatti ai frati con la distruzione della prima fondazione, avvenuta per loro istigazione.
I buoni rapporti tra i Minori e Federico II, inizialmente buoni tanto che questi donò loro la chiesa di San Giorgio (non più esistente) e chiese ad un francescano di tenere la predica di commemorazione alla morte del figlio Enrico, si guastarono quando i Francescani, quasi tutti, si schierarono dalla parte del Papa Gregorio IX, quando questi scomunicò l’imperatore. I frati furono cacciati dal regno, prima quelli che non vi appartenevano quindi tutti gli altri, qualche frate fu portato al rogo, alcuni conventi furono chiusi ed altri anche distrutti. Altro elemento di discordia con Federico II è stato l’attivismo missionario dei Francescani a lui poco gradito. La persecuzione dei Francescani continuò con Manfredi che successe al padre Federico II. Le tensioni di rapporto si ebbero anche tra i francescani e la Chiesa Locale tanto che nel 1245 Innocenzo IV ordinò a tutti i vescovi della Sicilia di rispettare i Minori. A questi ultimi lo stesso Papa nel 1246 chiese di interessarsi e prendersi cura dei Terziari Francescani che già a quel tempo erano presenti nell'isola.
Periodo Angioino
Poche notizie abbiamo di questo periodo in cui i Frati Minori poterono godere della devozione che la famiglia degli Angioni nutriva verso l’Ordine che si ampliò fino a contare in Sicilia 30 conventi.
Durante i Vespri Siciliani i Francescani se da una parte tennero una posizione di pacieri tra i francesi ed i rivoltosi, che arrivarono ad uccidere alcuni frati di origine francese, dall’altra parte in diversi si schierarono a favore del popolo come Padre Bartolomeo di Piazza Armerina, che “ebbe tanto ardire da affrontare Carlo I nel suo campo, per rimproverargli l'indolenza nel governo dell'Isola, causa di tanti mali”. Molti dei soldati francesi uccisi trovarono cristiana sepoltura all’interno della chiesa di San Francesco di Palermo.
Nel 1294 terziari francescani regolari " Continenti" si stabilirono presso il romitorio e la Chiesa di sant'Anna delle Scale, vicino al monastero di san Martino delle Scale, alle porte di Palermo, costruito e donato loro da un cavaliere, tale Ugone di Talach, per soccorrere i viandanti che incappavano nelle scorrerie dei ladri. Da qui ebbe inizio la devozione dei terziari regolari verso la Madre Sant'Anna, divenuta poi, eletta in seguito insieme a San Gioacchino, patrona della provincia di Sicilia del Terzo Ordine Regolare.
Conventi fondati in questo periodo:
- Tra il 1255 e il 1277 a Palermo iniziarono i lavori per la costruzione della Chiesa di San Francesco D’Assisi.
Santi, Beati e Venerabili Francescani, che hanno operato nella Comunità diocesana, in questo periodo:
- Beato Gandolfo da Binasco Sacchi, è vissuto al tempo di San Francesco e secondo una tradizione prese i voti a Palermo tra il 1225 e il 1226, ha operato miracoli mentre era ancora in vita. E' morto nel 1260 a Polizzi Generosa dove è sepolto e venerato quale Santo Patrono Protettore. Scheda agiografica >>
- Beato Giovanni Butta, uomo di carità ha operato a Palermo. E' morto nel 1298 - Scheda agiografica >>
XIV secolo Periodo Aragonese
Quello Aragonese è stato un periodo di conflitti per i francescani di Sicilia con i cosiddetti “spirituali”, che si richiamavano alla lettera della regola francescana riguardo alla povertà ed erano contrati alla costruzione delle grandi case e dello studio. Essi fuggiti dalla Toscana nel 1312 si rifugiarono in Sicilia accolti e protetti da Federico III d’Aragona sebbene le proteste dell’Ordine dei Minori di Sicilia. Per comporre la controversia il Sovrano convocò una giunta composta dagli arcivescovi di Palermo e Monreale e da maestri in Teologia che decise per la permanenza degli “spirituali in Sicilia” dando così loro la possibilità di eleggere i loro superiori. Gli Spirituali rimasero nell’isola anche dopo che il 1316, quando, con decreto inattuato, furono espulsi ed esiliati nell’isola di Gerbe in Tunisia. Il 23 gennaio del 1318 gli spirituali condannati per eresia con la bolla “Gloriosam ecclesiam” da Papa Giovanni XXII scomparvero dall’Isola. Alcuni di loro si inserirono tra “i fraticelli”.
I contrasti, dovuti sempre alla interpretazione della regola della povertà, non furono comunque risolti e continuarono ad affliggere l’Ordine. Si hanno “notizie di un fra Roberto, guardiano del convento di san Francesco a Palermo, che nel 1328 venne imprigionato dall'arcivescovo di Palermo per aver sostenuto alcune proposizioni contrarie alla dottrina di Giovanni XXII”. I contrasti non ostacolarono la crescita e la diffusione dell’Ordine, i cui conventi in Sicilia si raddoppiarono di numero, ed il peso dell’Ordine nella Comunità ecclesiale visto che 25 dei Minori ascesero al vescovado ed altri diventarono cappellani di corte ed ambasciatori di famiglie importanti. Molti frati assursero agli onori degli altari e molti altri si distinsero negli studi.
A questo periodo e precisamente tra il 1347 ed il 1348 appartiene anche il sacrificio di tanti frati che non lesinarono il loro impegno di conforto spirituale degli appestati e contrassero il morbo.
Conventi fondati in questo periodo:
- Nel 1344, a Palermo, Matteo Sclafani conte di Sclafani e Adernò, fece costruire nel quartiere Albergheria, in corrispondenza del percorso delle antiche mura puniche della città, la Chiesa di Santa Chiara che in seguito fu donata alle suore clarisse dell'adiacente monastero.
Santi, Beati e Venerabili Francescani, che hanno operato nella Comunità diocesana, in questo periodo:
- Beato Giovanni Bucca, (da alcuni fatto coincidere con il Beato Giovanni Butta è da ritenere che si tratti di persona diversa) francescano vissuto in santità nel convento di S. Francesco è morto nel 1335 - Scheda agiografica >>
- Beato Gerardo Cagnoli, convento di San Francesco d’Assisi, nato a Valenza Po nel 1267 segue dai 23 anni una vita da eremita. Venuto in Sicilia abbraccia il francescanesimo ed entra in convento. Conclude la sua vita di santità, operando miracoli ancora in vita, nel 1342 nel convento di S. Francesco d'Assisi in cui visse per 35 anni. - Scheda agiografica >>
XV secolo
Nel XV secolo lo Scisma d’occidente e le differenze di visioni, mai ricomposte, sul livello di stato di povertà da praticare secondo la interpretazione più o meno restrittiva della Regola Francescana, crearono non poche tensioni all’interno dell’Ordine. Si assistette così al triste spettacolo di deposizioni e conferme di Padri Provinciali in contrapposizione tra il Papa di Avignone e quello di Roma, a cui la maggioranza dell’ordine era fedele, ed all’avvio della scissione degli “osservanti”, ispirati dal B. Matteo da Agrigento, che da Eugenio IV nel 1425 ottennero il permesso di aprire nell’isola 5 conventi.
Conventi fondati in questo periodo:
- Nel 1426 a Palermo Il beato Matteo Gallo fondò e diede inizio alla costruzione del Convento di Santa Maria del Gesù degli “Osservanti riformati di San Francesco” (nella foto), con annessa chiesa e cimitero.
- Nel 1490 iniziarono a Palermo i lavori di costruzione della chiesa di SANTA MARIA DEGLI ANGELI, detta la Gancia.
Santi, Beati e Venerabili Francescani, che hanno operato nella Comunità diocesana, in questo periodo:
- Beato Matteo Guimerà di Agrigento, O.F.M. nato ad Agrigento nel 1376, teologo molto apprezzato, abbracciò la causa dell'Osservanza e per gli O.F.M. ottenne di fondare dei conventi tra i quali quello di S. Maria del Gesù dove concluse nel 1450 i suoi giorni dopo essere stato Vescovo di Agrigento - Scheda agiografica >>
- Beato Lorenzo da Palermo, collaboratore del Beato Matteo da Guimerà, pittore, fu nunzio apostolico in Sicilia e Malta è morto e sepolto a Palermo nel 1490 - Scheda agiografica >>
- Venerabile Giovanni da Palermo, anche lui collaboratore ed amico del Beato Matteo da Guimerà lo assistette nella fondazione dei conventi, a lui si deve anche la costruzione del Convento della Gancia a Palermo dove morì ed è stato sepolto el 1469 dopo una vita vissuta in santità convertendo molte persone. - Scheda agiografica >>
- Beata Elisabetta Amodei, nata nel 1465, dalla età di sette anni terziaria francescana, condusse una vita di preghiera e penitenza. Morì giovane nel 1498 in odore di santità e fu sepolta nella Basilica di San Francesco D'Assisi. Si racconta che alla sua morte per tre giorni e tre notti una folla di palermitani si recò in chiesa a renderle omaggio ed a chiedere grazie. - Scheda agiografica >>
Il XVI secolo
Agli inizi del XVI secolo si consumò in modo ordinato la scissione dei francescani tra conventuali, osservanti e Cappuccini che si proponevano di seguire una ancora più stretta osservanza dello stile di vita di Francesco rispetto agli “osservanti” dalle cui fila provenivano. A loro si aggiunsero i Conventuali riformati che in Sicilia ebbero una fiorente colonia.
Grazie ai francescani il fenomeno protestante della Riforma in Sicilia e Palermo non fece gran proseliti. L’istituzione del terzo ordine, a cui si aggiunse quella delle Congregazioni dedicate alla devozione della Immacolata consentì ai francescani, più vigore ed ampiezza all’opera di apostolato tra il popolo. Molti francescani assunsero ruoli di rilevo all’interno della Chiesa come l’Arcivescovo di Palermo Ottaviano Preconio, altri si distinsero negli studi, nella predicazione.
Conventi fondati in questo periodo:
- Nel 1533, 5 anni dopo l'approvazione della Costituzione dell'Ordine da parte del Papa Clemente V, i Cappuccini giunsero in Sicilia a Castronovo, dove costruirono il loro primo convento. A Palermo si stabilirono fuori le mura della città nella chiesetta di S. Maria della Pace, che nel 1565 riedificarono annettendovi il Convento.
- Nel 1576 i Frati dell'Ordine Minore dei Frati Osservanti di San Francesco d'Assisi ottennero in concessione il complesso Monastico si S. Maria degli angeli a Baida (Palermo).
- Nel 1589 sul Piano Zafferana di Caccamo i Frati Minori Cappuccini costruirono, con le generose offerte del popolo e notabili locali, il loro Convento.
- Nel 1594, l’Arcivescovo di Palermo diede il permesso di costruire nella zona di Lattarini la chiesa Dedicata alla Madonna della Misericordia ed il convento del Terzo ordine regolare Francescano.
Santi, Beati e Venerabili Francescani, che hanno operato nella Comunità diocesana, in questo periodo:
- Beato Benigno Romano, è morto nel 1544 ed è sepolto nella chiesa della Gancia di Palermo, dove visse, in preghiera e penitenza, dall'età di vent'anni con la funzione di ortolano. Fu stimato e venerato da santo, già in vita, dal popolo e dalla nobiltà. Carlo V di passaggio a Palermo volle conoscerlo ed incontrarlo e molti Signori per lui finanziarono la costruzione di diversi conventi meritandogli così l'appellativo di terzo fondatore della Provincia dell'O.F.M. - Scheda agiografica >>
- San Benedetto Massarari , detto il Moro uno dei Santi Protettori della città di Palermo. Figlio di genitori discendenti da schiavi negri africani, nacque a S. Fratello (ME) nel 1524. Frate Minore dal 1562, quando Pio IV sciolse la congregazione degli eremiti del quale era superiore. Visse, tranne un breve periodo, nel Convento di S. Maria del Gesù con la mansione di cuoco, tranne il periodo in cui fu superiore del convento e maestro dei novizi. Persona di grande umiltà e saggezza veniva continuamente richiesto di consigli anche da teologi e nobili di alto rango. Visse in preghiera, contemplazione e carità ed in continua e dura penitenza anche corporale. Morì nel 1589 ed il suo culto si diffuse dalla Sicilia in tutta Italia, in Spagna, nel resto dell'Europa e anche nell'America del Sud, dove divenne il protettore delle popolazioni negre. - Scheda agiografica >>
- Geronima, beata terziaria francescana nata nel 1519 è morta nel 1590 è stata sepolta a S. Maria del Gesù. Insieme a lei altre venerabili del terziario francescano: la Ven. Francesca La Citrera, romita, la Ven. Chiara da Catania, la Ven. Margherita Carnimolla, la Ven. Potenziana di Adamo che vestivano l’abito dei Riformati. Alcune di loro vivevano da eremite, in austera povertà nelle vicine grotte ed in preghiera in Chiesa.
- Innocenzo da Santa Lucia, beato, ebbe il dono della profezia e della guarigione, predicatore, nei suoi spostamenti è stato anche a Palermo. E' morto nel 1595 ed è sepolto nel convento di S. Maria del Gesù di Piazza Armerina - Scheda agiografica >>
Il XVII secolo
Appartiene alla storia della famiglia Francescana l'importante ruolo avuto nel ritrovamento delle ossa di S. Rosalia nel 1624 sul Monte Pellegrino. I frati del il ritiro dei Conventuali Riformati , costruito nel 1558 nel sacro monte dei palermitani, che già avevano invano cercato di ritrovare i resti mortali della Santa che si pensava dovesse essere stata sepolta nelle vicinanze del convento, indirizzati della veggente Girolama La Gattuta a cui era apparsa S. Rosalia per indicare il punto esatto della sua sepoltura, trovarono il 15 luglio del 1624, dopo settimane di scavi, le reliquie della Santa. Queste, dopo un laborioso processo di riconoscimento, portate in processione nel giugno del 1625 per le vie della Città salvarono Palermo dalla peste. A questo episodio, ma anche al legame del popolo con i francescani, dobbiamo l'iconografia di S. Rosalia rappresentata in abiti francescani già da Van Dick nel 1624.
E’ stato questo il tempo della massima diffusione dell’Ordine in Sicilia che però dovette rinunciare a diversi conventi in seguito alla Bolla da Papa Innocenzo X del 1652 in cui si ingiungeva di sopprimere quelli piccoli.
Nel 1603, a Palermo, i frati cappuccini si installarono in alcune case vicine all’ospedale grande di palazzo Sclafani per dare assistenza a quei frati e malati che richiedevano una assistenza speciale. Nel 1622 i Frati si trasferiscono nella nuova struttura, "l’infermeria dei Cappuccini”, per loro costruita, sempre nel piano del palazzo, dal benefattore Fabrizio Cafasso. Nel 1627 ai Cappuccini venne affidata la completa gestione dell’ospedale.
Conventi fondati in questo periodo:
- Nel 1606, a Palermo, ebbe inizio la ricostruzione e l’ampliamento della preesistente Chiesa della Misericordia.
- Nel 1610 i Cappuccini di Castronovo di Sicilia nel feudo di Gelfamuto a Caccamo costruirono un convento dedicato a San Nicola di Bari. La chiesa la dedicarono alla Madonna della Bagnara.
- Nel 1614 furono costruiti a Termini Imerese il Convento e la Chiesa di S. Antonino da Padova degli OFM.
- Nel 1630, a Palermo, i frati Francescani di Santa Maria del Gesù iniziarono, fuori le mura della Città (oggi in C.so Tukory), la costruzione del Convento e della Chiesa dedicati a Sant’Antonino da Padova,
- Alla fine del XVI secolo, a Marineo (PA) i Francescani del Romitorio medioevale dello Scanzano si trasferirono nel Convento e Santuario della Madonna del Daino o della Pietà fatto costruire per loro da Vincenzo e Giliberto Beccadelli marchesi di Marineo.
Santi, Beati e Venerabili Francescani, che hanno operato nella Comunità diocesana, in questo periodo:
- Bartolomeo Buccheri, venuto a Palermo nel 1570 dalla natia Montalbano decise di entrare nel convento di Santa Maria del Gesù, da qui da novizio passò nel convento della Gancia dove svolse per tutta la sua vita la funzione di ortolano senza concedersi mai riposo, la notte impastava il pane per i frati. Pregava mentre lavorava e infliggeva al suo corpo dure penitenze. A lui vengono attribuiti diversi miracoli anche in vita. - Scheda agiografica >>
- Bonaventura da Girgenti, venerabile francescano, profeta e taumaturgo, nel Capitolo del 5 febbraio 1578, tenutosi alla Gancia di Palermo, fu nominato primo custode della Riforma di Sicilia e secondo riformatore della provincia. E' morto a Palermo nel 1608. - Scheda agiografica >>
- San Bernardo da Corleone, è nato nel 1605 a Corleone, riparatosi nel convento dei cappuccini, dopo aver ferito un uomo in duello, maturò la decisione di prendere i voti. Uomo nuovo condusse la sua vita tra la preghiera, la dura penitenza e i lavori umili del convento. Nel 1652 entrò nel convento dei cappuccini di Palermo, qui morì ed è stato sepolto nel 1667 in fama di santità per i miracoli che gli vennero attribuiti mentre era ancora in vita. - Scheda agiografica >>
XVIII e XIX
La fine del ‘700 e tutto l’800 è stato per i Francescani e per gli ordini tutti un periodo di grandissima difficoltà nei rapporti con i governanti che culminò nel 1886 con la soppressione delle Corporazioni Religiose e quindi con la chiusura dei Conventi. In questo periodo momento di grande gioia per i Francescani è stata nel 1854 la proclamazione del dogma dell’Immacolata che coronava tanti loro nobili sforzi.
Conventi fondati in questo periodo:
- Alla fine del ‘700 ebbe inizio a Bagheria (PA) la costruzione della Chiesa di S. Antonino, l’annesso convento fu costruito agli inizi dell’800.
- Nel 1717, a Palermo in Via Cappuccinelle nei pressi di Porta D’Ossuna, sorse per volontà del padre cappuccino Angelico Palma, che aveva chiesto al cardinale il permesso di fondare a Palermo un convento di Cappuccine, la Chiesa e Monastero della Sagra Famiglia delle Cappuccinelle, suore di clausura.
- Nel 1894 nel quartiere Noce, a Palermo, fu costruito il Collegio dei Missionari della Provincia.
- Nel 1893 padre Luigi Palomes comprò i locali del convento della Noce. Dal 1894 al 1929 il convento occupò i locali che in precedenza erano abitazione mentre le celebrazioni si svolgevano nella vicina chiesetta della Immacolata.
Santi, Beati e Venerabili Francescani, che hanno operato nella Comunità diocesana, in questo periodo:
- Venerabile Febronia Ferdinanda di Gesù al secolo Rosalia Ansalone, é nata a Caccamo nel 1657. Fin da piccola dimostrò un animo umile ed incline al perdono ed alla spiritualità. Fece voto di castità ed attratta da una vita di preghiera e contemplazione si ritirò come terziaria francescana nel Conservatorio Concezione Immacolata di Maria Vergine di Caccamo. Osteggiata dalle sue consorelle per il ruolo assegnatole di Maestra delle Novizie e derisa perché incredule delle sue visioni si traferì nel convento di Santa Chiara di Palermo, divenendo clarissa con il nome di Febronia Ferdinanda di Gesù. Grande penitente, passava diverse ore davanti al Tabernacolo venendo subito dopo colta da visioni di cui ci ha lasciato memoria in sei volumi di contemplazioni, ricchi di morale e teologia. E' morta a Palermo nel 1718 e la sua salma è stata traslata nella matrice di Caccamo dove è molto venerata. - Scheda agiografica >>
- Venerabile Andrea da Burgio, uomo di grande soavità e saggezza a 21 anni prese i voti di cappuccino, fu missionario in Congo per 17 anni e rientrato in Italia fu assegnato al convento dei Cappuccini di Palermo dove visse in preghiera e carità fino alla fine dei suoi giorni nel 1772. La sua salma è stata traslata nel paese natale di Burgio, nel Convento dei Cappuccini di Palermo si conserva una sua reliquia ed una targa ne ricorda la presenza. - Scheda agiografica >>
- Servo di Dio Fra Giuseppe Maria da Palermo, dopo una vita da discolo scoprì l'amore e la dedizione al Signore abbracciando una vita di preghiera, di dura penitenza e di carità verso i sofferenti. Entrato in Seminario fu attratto durante una visita al Convento di Baida dal modello di vita dei Cappuccini e decise di prenderne i voti. Fu assegnato al Convento dei novizi di Sortino (SR). Qui ebbe la certezza di essere "nel suo posto" ma subito si ammalò e vi concluse i suoi giorni nel 1864 circondato dall'affetto e dalla venerazione per la santità della sua pur breve vita. - Scheda agiografica >>
XX secolo
Prima del Concilio Vaticano II
E' questo un periodo storicamente molto complesso di grandi rivolgimenti culturali, politici, economici e sociali in cui i riferimenti di guida e la loro gerarchia vennero rapidamente a modificarsi. In questo il ruolo della Chiesa, in conflitto con lo Stato ed un contenzioso aperto e ricomposto con la stipula dei patti lateranensi nel 1934. Pur essendo ancora ai margini della rivoluzione industriale, anche nel palermitano si assistette progressivamente alla scomparsa del mondo e della cultura della aristocrazia nobiliare e latifondista, del mondo agricolo ed artigianale per far posto a quelli della piccola e grande borghesia: industriale, commerciale ed impiegatizia. Un nuovo ceto economico - sociale che per buona parte, soprattutto dopo il ventennio fascista e nella ricostruzione postbellica, si affermò in modo parassitario lucrando sui finanziamenti e i favori della pubblica amministrazione, senza così produrre quella spinta di sviluppo socio economico culturale che caratterizzò le Regioni del nord Italia. Si venne così a determinare un sistema del malaffare, terreno di coltura della mafia, di cui il sacco di Palermo è triste segno. Un perverso intreccio di interessi che non fu compreso fino in fondo e quindi opportunamente avversato con le tristi conseguenze di cui ancor oggi si paga il prezzo.
Un periodo ricco anche di nuovi fermenti, di maggior desiderio di partecipazione, che in campo politico e sociale trovarono riconoscimento nella Carta Costituzionale del 48 e in quello religioso dovranno attendere la celebrazione del Concilio Vaticano II. Per la Famiglia Francescana, rientrata ad inizio secolo nei suoi conventi o meglio dire in parti di essi, è un periodo questo di rinnovato impegno oltre che nella preghiera e nella contemplazione in quello pastorale della cura delle sofferenze e delle povertà non solo fisiche ma anche motivazionali ed educative. Seppur le cronache riferiscono delle debolezze di alcuni suoi componenti molti di più sono gli atti di eroismo non conosciuti e non pubblicizzati di quanti Fratelli e Sorelle regolari o del Terziario durante il fascismo nascosero e protessero quanti erano perseguitati dall'odio razziale o si opposero alla prepotenza mafiosa. Di questo ne sono anche segno le vite dei Beati e dei venerabili di questo tempo e delle opere fondate ed istituite in questo periodo.
Conventi ed altre opere fondati in questo periodo:
- Nel maggio 1927, un anno dopo la commemorazione del VII Centenario della morte di S. Francesco d’Assisi, presso il convento dei Cappuccini di Palermo fu inaugurato il primo ambulatorio gratuito per i poveri della città, l’Ambulatorio Francescano, “piccola prodigiosa opera di Carità” come fu definita allora, precursore dei moderni servizi di volontariato medico.
- Nel 1922 è istituita la Congregazione delle Francescane di Santa Chiara che a Palermo fonda la scuola dell’infanzia paritaria ’istituto Suore Francescane di Santa Chiara” ed una casa di riposo.
- Nel 1923 è istituita la Congregazione delle Suore Cappuccine della Immacolata di Lourdes che a Palermo fonda agli inizi del secolo una scuola ed una casa di accoglienza ed a Termini una casa famiglia ed una casa di protezione infanzia.
- 1923 Arrivano a Palermo le Suore Francescane del Cuore Immacolato di Maria he si installano nella contrada dei Danisinni e qui fondano la Scuola Paritaria dell' Infanzia e Primaria "Cuore Immacolato di Maria"
- Nel 1929 furono avviati i lavori per la costruzione del Convento della Noce a cui tra il 1935 e il 1938 iniziò la costruzione della Chiesa del Sacro Cuore .
- Nel 1935 ebbe inizio la costruzione della chiesa e del convento di Terrasanta, attuale Commissariato di Terra Santa.
- Nel 1939 le Suore Francescane della Immacolata Concezione di Lipari, fondate nel 1905, costruiscono a Palermo l'Istituto San Francesco d’Assisi Scuola dell'infanzia e primaria parificata e la casa di riposo.
Santi, Beati, Venerabili e Servi di Dio Francescani, che hanno operato nella Comunità diocesana, in questo periodo:
Beata Maria di Gesù, Carolina Santocanale, è nata a Palermo nel 1852 da nobile famiglia, da ragazza fece voto di castità, dopo un periodo di malattia a venti anni prende i voti del Terzo Ordine Francescano impegnandosi nella preghiera e nell'aiuto dei poveri a cui destina tutto quanto ottiene dalla questua. Fonda l'Istituto delle Suore Cappuccine della Immacolata di Lourdes, che nel 1923, anno della sua morte, vengono riconosciute istituto religioso di Diritto Diocesano. - Scheda agiografica >>
Fra Vitale Lino da Castronovo di Sicilia, nato a Castronovo di Sicilia nel 1868, prese i voti da Cappuccino nel 1985. Dal 1914 si stabilì nel convento della natia Castronovo con il servizio di custode della dispensa e questuante. E' morto a Palermo nel 1960 in odore di santità, dopo una vita di preghiera e di aiuto agli altri a cui affidava un santino o della Madonna o di San Francesco e pregando perché si realizzasse la grazia da loro richiesta, una pratica che utilizzava come farmaco e che chiamava la “pulisicchia”. L'avverarsi di diverse guarigioni gli meritò la fama di taumaturgo. Oggi è sepolto nel convento di Castronovo. - Scheda agiografica >>
Servo di Dio Fra Angelo Maria Li Pani, nato nel 1842 a Caltanissetta, prese i voti di frate Cappuccino nel Convento di Palermo nel 1861 e sempre a Palermo fu ordinato sacerdote nel 1865. Con la soppressione degli Ordini nel 1866 dovette fare ritorno a Caltanissetta accolto nel clero Diocesano e chiamato ad insegnare lettere ai seminaristi, per loro scrisse una grammatica latina. Ritornato ad indossare il saio da cappuccino, non appena gli fu possibile, si adoperò, per la costruzione di un convento nella sua città natale esercitò i suoi ministeri ed il suo servizio. E' stato de definito "contemplativo itinerante" per la "sua profonda spiritualità: umile, pio, devoto, discreto nel suo modo di parlare e di agire, unito al Signore anche nell'attività. La sua azione apostolica e caritativa è un riflesso della sua profonda vita interiore". Da questo traeva le forze per le molteplici sue iniziative ed opere tra cui quella che gli stava particolarmente a cuore della istituzione di una casa per le bambine orfane, senza pane e senza istruzione, che affidò alla Congregazione delle Suore Francescane del Signore da lui stessa fondata e riconosciuta nel 1899. Padre Angelico, molto malato, si spense a Palermo nel 1929. - Scheda agiografica >>
Venerabile Maria Maddalena del Ss. Crocifisso, nata a Licata nel 1901, nel 1924 entrò nel convento delle Clarisse Cappuccinelle di Palermo, professando i voti definitivi nel 1926. Affetta già da tubercolosi condusse una vita di dolori fisici che non scalfì "la volontà di amare Gesù con amore forte, generoso e sacrificato, proprio quando ci si trova ‘in quella angoscia e in quelle agonie che straziano l’anima’". Mori nel convento delle Cappuccinelle nel 1928 ed è sepolta nella loro chiesa. - Scheda agiografica >>
Venerabile Fra Luigi Lo Verde, nato in Tunisia nel 1910 Tebourda da facoltosi genitori italiani, bambino molto vivace ed irrequieto, manifestò a 12 anni la vocazione a diventare sacerdote religioso. La lettura della vita di San Francesco lo spinse a vestire l'abito dei cappuccini, cosa che gli riuscì nel 1923 nel convento di Mussomeli. Malgrado una malattia minasse il suo fisico dal 1926 riuscì con grande forza di volontà a completare gli studi ed a ricevere la tonsura ed i due ordini minori prima di spegnersi nel 1931. Ha lasciato ai giovani un esempio di grande fede e dedizione a Cristo. E' sepolto e venerato nella Chiesa del Sacro Cuore del quartiere Noce a Palermo. - Scheda agiografica >>
Servo di Dio Antonino Petix, nato a Casteltermini (AG) nel1874, all'età di 22 anni si sposò e fu padre di nove figli. Nel 1899 si iscrisse nell’Ordine Secolare Francescano, presso la chiesa dei Frati Minori, della Gancia, a Palermo. Persona di grande modestia ed umiltà, innamorato del Signore, dedicò la sua vita alla preghiera ed alleviare le difficoltà di chi era nel bisogno meritandosi il nome di “apostolo della carità di Palermo”. A favore dei poveri mise a disposizione il suo patrimonio, il suo senso pratico ed organizzativo dando vita con intelligenza a innumerevoli iniziative di beneficenza e tra queste l'Opera di San Vincenzo di cui fu cofondatore. Persona molto attiva e presente partecipò alla nascita della Azione Cattolica e del Partito Popolare dei Cattolici. Concluse i suoi giorni nel 1935. E' sepolto nella Chiesa di S. Maria Degli Angeli - Gancia a Palermo. - Scheda agiografica >>
Servo di Dio Fr. Pietro da S. Pietro Clarenza, Nato nel 1881 a S. Pietro di Chiarenza, da povera famiglia contadina, prese i voti da cappuccino nel Convento di Caccamo dove trascorse circa tre anni della sua vita. Operò soprattutto nel territorio della Diocesi di Monreale e da "vero figlio di san Francesco, visse poveramente e fu apostolo tra i poveri, i contadini e i bisognosi di ogni genere per i quali, con i dovuti permessi dei superiori, si prodigò con carità gioiosa, dividendo da vero frate del popolo, gran parte del raccolto della questua. E' morto ed è sepolto a Partinico nel 939 - Scheda agiografica >>
XX e XXI secolo
Dopo il Concilio Vaticano II
Abbiamo voluto porre l'attenzione tra un prima ed un dopo il Concilio Vaticano II per il cambiamento di prospettiva che questo apportò nel modo di esser Chiesa, chiamata nel suo insieme ad annunciare “il Vangelo ad ogni creatura, illuminare tutti gli uomini con la luce del Cristo che risplende sul volto della Chiesa” (Lumen Gentium 1), perché tutti i battezzati, in quanto “inseriti in Cristo, costituiti popolo di Dio e, nella loro misura”, sono “resi partecipi dell'ufficio sacerdotale, profetico e regale di Cristo” (Lumen Gentium capitoli 2°,3° e 4°). Un cambio di prospettiva che tocca anche il il porsi dell'annuncio e del relazionarsi con il mondo con l'invito forte al dialogo offrendo la “cooperazione sincera” al fine “d'instaurare quella fraternità universale che corrisponde alla grandezza somma della vocazione dell'uomo ed alla presenza in lui di un germe divino, senza alcuna ambizione terrena ma per continuare, sotto la guida dello Spirito consolatore, l'opera stessa di Cristo, il quale è venuto nel mondo a rendere testimonianza alla verità, a salvare e non a condannare, a servire e non ad essere servito. (da Gaudium et Spes, 3).
Dopo il Concilio e le sollecitazioni dei Papi, che ad esso successivamente si sono richiamati, a coniugare Evangelizzazione e Promozione Umana” (Paolo VI), ad una “Nuova Evangelizzazione” (Giovanni Paolo II), a costruire la Chiesa come Comunità d’amore (Benedetto XVI) ed ad essere “Chiesa in uscita” (Papa Francesco), nulla è stato più lo stesso nelle Comunità ecclesiali e tra loro la Famiglia Francescana, seppur questa abbia già nella vita e nella regola di San Francesco, suo DNA, i geni di un forte spinta alla fraternità vissuta senza limiti verso tutto il creato e qui incontrare e contemplare il volto del Cristo Risorto ed Incarnato. Ed è proprio a San Francesco che Papa Bergoglio, gesuita e venuto da lontano, ha voluto ispirare il suo pontificato ed indicare come modello da seguire per essere Chiesa di Cristo “itinerante”, quando come primo atto del suo pontificato ha scelto di assumere il nome di “Francesco”.
Un cammino che è reso complesso, oltre che da un cambio di paradigma che ancora con difficoltà viene accettato per la tendenza sempre in atto ad assumere posizioni di rifiuto e difesa, anche e soprattutto dal continuo, tumultuoso e spesso radicale cambiamento del mondo, con l’affermazione di nuove gerarchie di valori o più esattamente di interessi funzionali a nuovi stili di vita che disarticolano la struttura delle relazioni umane a partire dalla famiglia e ne creano di nuove che hanno la caratteristica della precarietà Un cambiamento che provoca nell'uomo disorientamento e perdita del senso vero e profondo della sua esistenza, sacrificata ed asservita alle esigenze del consumare senza limiti, dell’avere e dell’apparire per essere, della competizione e non della fraternità. A questo si aggiunge nello specifico palermitano la presenza del cancro corruttivo della mafia, di una crisi economica senza limiti che spinge tanti giovani ad emigrare e che nel momento in cui si scrive questa nota è resa particolarmente acuta dalla pandemia da covid 19 e della mancanza di senso di cittadinanza attiva e responsabile.
Insieme a queste ombre ci sono le luci dell'impegno di chi lotta per la promozione della dignità della persona umana anche con il sacrificio della vita come le Vittime di mafia, come quella di Padre Pino Puglisi, che hanno scosso le coscienze dei palermitani e dei tanti volontari impegnati in processi di emancipazione sociale che se sostenute da ispirazioni cristiane sono prassi di evangelizzazione.
La storia di questo periodo contemporaneo della vita della famiglia francescana nella Arcidiocesi di Palermo è fatta di tutte le azioni ed iniziative quotidiane nell’azione liturgica animata in modo da consentire la più attenta e coinvolgente partecipazione dei fedeli, nella preghiera che è contemplazione e colloquio con il Signore perché illumini i passi della vita sempre più complicata, nella trasmissione della Fede con l’attività catechetica, nella formazione e maturazione delle coscienze dei cristiani con le lectio divine, nel discernimento e nell’impegno per essere lievito nel mondo prendendosene cura con il volontariato a favore di chi è nella difficoltà, nell’animazione e promozione del territorio, nella denuncia, nella lotta, nella progettazione e attuazione di azioni di ecologia integrale. Tante di queste iniziative sono ordinarie, altre sono straordinarie, tante non sono strutturate ed altre si, molte hanno dimensione nell’incontro interpersonale, altre coinvolgono più persone ed anche masse, tante hanno obiettivi puntualmente definiti, molte altre ancora sono di processo ed aprono cammini di conversione, di riscatto, di crescita e progresso. Di loro trovate notizia e descrizione nella sezione incontro della pagina di questo sito ” Itinerario religioso, La Famiglia Francescana a Palermo” che si intende qui integralmente riportata.
Opere ed iniziative strutturate di questo periodo:
- 1986 a Palermo nasce la Scuola dell’infanzia Paritaria “Madre Annina Ragusa” delle Francescane del Signore, con lo scopo di “venire incontro alle esigenze alle famiglie che cercano nella scuola materna di ispirazione cristiana un sostegno alla loro azione educativa.
- 1988 nasce il Centro TAU per iniziativa di giovani della GI.FRA della Parrocchia S. Maria della Pace per migliorare la vita dei ragazzi del territorio Cipressi, Ingastone e Danisinni grazie ad attività di accoglienza e di sostegno per le famiglie.
- 1992 diventa operativa presso i Cappuccini della Zisa la “Missione San Francesco” per condividere i propri averi con chi non possiede nulla.
- 2005 Il Movimento Giovanile Francescano, che “si propone di aiutare i singoli giovani a discernere quale sia il proprio posto nella Chiesa, stabilisce nel convento di Marineo la sua sede regionale.
- 2007 si tiene la prima edizione del Presepe Vivente promosso dall’O.F.S. a Termini Imerese.
- 2009 nasce l’Associazione Onlus Frate Gabriele Allegra dei Frati Minori Francescani di Sicilia che si occupa dei soggetti più vulnerabili della nostra società.
- 2012 nasce il Coro Polifonico S. Giovanni Battista Baida Palermo.
- 2020 nasce la Fattoria Comunitaria di Danisinni per valorizzare il paesaggio e l’ambiente attraverso il coinvolgimento della gente del luogo e di tanti che hanno fatto di Danisinni la loro seconda casa.
- 2021 l'O.F.S. fonda la Scuola di Formazione Socio Politica
Conventi fondati in questo periodo
in un periodo in cui si è costretti a chiudere conventi per una crisi vocazionale particolarmente avvertita ma che vede le istituzioni e le iniziative della Famiglia Francescana attive e frequentate a dire quanto sia ancora vitale ed attrattivo il messaggio di Francesco, giovani uomini e giovani donne trovando stimolo ed ispirazione nel decreto del Concilio ecumenico Vaticano II "Perfectae caritatis"che sollecita un rinnovamento della vita religiosa attraverso "un continuo ritorno alle fonti di ogni forma di vita cristiana e alla primitiva ispirazione degli istituti, e nello stesso tempo con l'adattamento degli istituti stessi alle mutate condizioni dei tempi" (PC 2) fondarono nel territorio della nostra Arcidiocesi:
- 1973 si insedia alla Falconara (contrada di Baida Palermo), trovando all'inizio ospitalità in vagoni ferroviari dismessi, la "Pia Unione dei Frati Minori Rinnovati", che nel 1983 ottiene nel 1983, nella definizione di "Frati Minori Rinnovati, il riconoscimento di Istituto di vita religiosa di Diritto Diocesano della Diocesi di Monreale.
- 1973 Accolte dalla "Pia Unione dei Frati Minori Rinnovati" arrivano in Sicilia un gruppo di giovani di Suore che avviato un cammino nella Diocesi di Monreale vengono erette nel 1994 dal Cardinale Salvatore Pappalardo in Istituto di Diritto Diocesano della Diocesi di Palermo con il titolo di "Suore Francescane del Vangelo". Convento e Casa Generalizia sono a Palermo.
- 1981 nasce sulle orme dei Frati Minori Rinnovati nella contrada di Baida la Fraternità delle Sorelle Minori di San Francesco che nel 2009 si trasferiscono nel convento intitolato a “Nostra Signora delle Grazie” nella vicina Via Bronte
- 2021 nasce a Danisinni la Comunità "Pane spezzato" delle suore Cappuccine dell'Immacolata di Lourdes in locali appositamente costruiti ed attigui alla Fattoria Comunitaria della Parrocchia di S. Agnese.
Santi, Beati, Venerabili e Servi di Dio Francescani, che hanno operato nella Comunità diocesana, in questo periodo:
- Servo di Dio Mons. Cirillo Zohrabian, è sepolto nella Chiesa dei Cappuccini di Santa Maria la Pace questo frate Cappuccino che nato nel 1881 Erzerùm, capitale dell’Armenia Maggiore, che per la Fede in Cristo affrontò diverse volte il carcere, le torture e l'esilio, mai piegandosi e sempre dedicandosi con rinnovato vigore alla cura delle anime a lui affidate tra Armenia, Grecia, Siria e paesi dell'America latina. E' morto a Roma nel 1972. - Scheda agiografica >>
- Servo di Dio Mons. Francesco Saverio Toppi, nato a Brusciano (NA) nel 1925, prese i voti perpetui da frate minore cappuccino nel 1947. E' giunto a Palermo come ministro provinciale su nomina generalizia nel 1971, con il fascino della sua intensa ed autentica vita spirituale, seppe conquistare l’animo e la fiducia dei frati palermitani in un momento assai difficile della loro storia. Nle 1990 è stato nominato Arcivescovo di Pompei. È stato un uomo di Dio che non solo ha studiato la Sacra Scrittura, ma l’ha amata intensamente, ne ha fatto la luce della sua vita, ne ha fatto Parola da vivere, Parola di vita». E' morto a Nola nel 2007 ed è sepolto nella cripta del santuario “Maria Santissima del Rosario” di Pompei. - Scheda agiografica >>