Itinerari Mariani, Maria SS. Immacolata: culto e devozione

L'amore e la devozione a Maria SS. Immacolata è grande e particolarmente sentito in tutto il territorio dell'Arcidiocesi. Molte donne ne portano il nome. Il diffondersi, anche nella nostra Arcidiocesi, della devozione alla Immacolata Concezione lo si deve soprattutto ai Francescani.
Tutte le Comunità la celebrano in modo solenne l'8 dicembre,  giorno della festa liturgica, con solenni pontificali, pubblici omaggi floreali, processioni devozionali, preparandosi nei giorni precedenti con novene, preghiere, riflessioni e ritiri spirituali. Di seguito diremo del particolare attaccamento alla "Immacolata" della Città di Palermo, di cui è una dei patroni.
E' una festa che nel nome di Maria riunisce le famiglie nella gioia anche della condivisione agapica di piatti e dolci tipici propri di questa ricorrenza (sfincione, baccalà, pane con la milza, buccellato, mustacciole ...)

Contenuto ed origini del culto

E’ proprio in quel “fu ed è ogni pienezza di grazia ed ogni bene”, contenuto nel saluto di San Francesco alla "Signora Santa Regina, Santissima genitrice di Dio, Maria", che è profondamente radicato il mistero di Maria e della sua Immacolata Concezione. Si deve ai francescani il diffondersi del culto e della devozione alla Immacolata Concezione ed anche il lungo cammino fatto di dispute teologiche, soprattutto con i Domenicani, per giungere alla proclamazione del Dogma l’8 dicembre del 1854 da parte di Pio IX, che portò ad affermare come verità di fede, ciò che il Francescano Duns Scoto, in una disputa con i Domenicani alla Sorbona, ed altri prima e dopo di lui avevano sostenuto: che Dio creò Maria "senza macchia alcuna, non perché Lei fosse sottratta all’opera della Redenzione ma perché fosse la prima (pre)redenta, chiamata a collaborare a titolo specialissimo, come sua Madre e Alma socia, all’opera della Redenzione di tutti gli uomini".

Ma questa festività era già celebrata in Oriente nell’VIII secolo, e venne importata nell'Italia meridionale da monaci bizantini. In Sicilia, in particolar modo, il tema dell'Immacolata Concezione fu accolto subito e divenne molto sentito ancora prima della definizione del dogma.

Prima della proclamazione del dogma, nel 1439, al Concilio di Basilea  l'arcivescovo di Palermo Niccolò Tedeschi  sostenne l'Immacolata Concezione di Maria e lo storico, nonché canonico Mongitore, scrive che già nel 1323 la "Conceptioni di Maria era festa di precetto a Palermo" e che di questa devozione a Palermo «non sapersi l'incominciamento». Nel 1624, il 15 agosto, il Cardinale Giannettino Doria, quando la città fu affidata a S. Rosalia ed alla Madre di Dio perché fosse salvata dalla peste”, in un "pronunciamento"  riconobbe l’Immacolata Concezione dall’eternità “Te jam ab ipsa æternitate sine peccato originali prævisam, et præservatam confitemur” e si fa solenne voto di difenderla fino alla morte e di fare digiuno il giorno primo della festa".

Il Voto fu sottoscritto dai rappresentanti delle istituzioni religiose e pubbliche della Città e ribadito nel 1655 dal Vicerè, che giurò insieme al Senato Palermitano di "affermare, difendere, e sostentare fin all'ultimo fiato con tutto il capitale delle mie forze e per questa Santa Croce, e per questi Santi Evangeli” che Maria “fu preservata dalla macchia del peccato originale, e conseguentemente con modo più rialzato, e più nobile di tutti gli altri figli d'Adamo, redento”.

Voti e giuramento si accompagnavano all’impegno, mantenuto ancor oggi, da parte del Senato Palermitano di versare un contributo di 100 onze ai Francescani della Basilica di San Francesco per la manutenzione della Cappella del Senato Palermitano intitolata alla Immacolata Concezione e per la processione, che si tiene l’8 dicembre, del fercolo con la preziosa statua d’argento della Immacolata del 1647.

Il Miracolo a Termini Imerese
Un giorno di settembre del ventunesimo secolo, una mamma inginocchiata davanti la cappella della Madonna pregava e diceva: "Tu sai che mio figlio è gravemente malato e che soltanto in America possono salvarlo, ma ci voglion dei soldi e noi che siamo poveri, non abbiamo neanche quelli per pagare i biglietti per il viaggio. Ho chiesto a tutti e non mi hanno dato speranza: tu sola puoi aiutarmi o Madre mia". Esattamente dieci giorni dopo la donna ricevette una comunicazione dall'America: l'ospedale in cui il figlio doveva essere operato la invitava a presentarsi in tale giorno e tale ora, perchè erano state pagate interamente sia le spese dell'intervento che quelle del viaggio. Nella busta giunta dall'America, assieme alla lettera c'erano i biglietti che servivano per i viaggio verso la speranza. Felice e piena di gioia la donna andò in chiesa e ringraziò la Madonna e raccontò la vicenda al parroco, e assieme fecero varie pensate su quale e come poteva essere l'intervento di Maria. A fine novembre dello stesso anno, il parroco il cassiere e il funzionario di banca si recarono in cassaforte per prelevare l'oro della Madonna. La cassetta aveva tre serrature e si apriva dunque con una chiave che aveva in possesso l'arciprete, una chiave che aveva in possesso, il cassiere, e l'ultima il funzionario di banca. I tre con precisione e contemporaneamente fecero scattare le serrature alzarono il coperchio e rimasero stupefatti. Una parte del prezioso oro facente parte del tesoro della Madonna, era scomparso e al posto degli oggetti che erano scomparsi misteriosamente c' era un biglietto con su una scritta: "Tutte le cose del mondo finiscono, ma il bene che si fa all'uomo dura per sempre". 
Le indagini furono lunge e scervellanti ma non portarono ad una soluzione concreta per archiviare il caso, infatti nessuna poteva aprire la cassetta perchè ovviamente servono tutte e tre le chiavi per fare ciò dovevano essere d'accordo, ma uno dei possessori della chiave era stato assente anche dalla città, per motivi di famiglia, durante quasi tutto il mese di ottobre e novembre. Quindi scartata questa ipotesi il caso fu archiviato come evento prodigioso ad opera dell'Immacolata della maggior chiesa. Oggi il prezioso biglietto è conservato dentro un piccolo quadretto come una reliquia e viene esposto quello su cui vie è scritto: "Tutte le cose del mondo finiscono ma il bene che si fa all'uomo dura per sempre". (testo tratto dal sito "Sicilia in festa)
Celebrazione e preghiere devozionali a Maria SS. Immacolata nell'Arcidiocesi di Palermo:
  • 12 Sabati in onore di Maria, nella Basilica di San Francesco, con recita del S. Rosario, celebrazione Eucaristica, panegirico, canto dello stellario, processione, adorazione e benedizione eucaristica.
  • Novenario a Termini Imerese.
  • Novena in preparazione della solennità dell'8 dicembre nelle chiese parrocchiali ed altre dedicate a Maria Immacolata.
  • Solenni Vespri il 7 dicembre. Quelli nella Basilica di San Francescano si celebrano alla presenza dell'Arcivescovo e del Sindaco che rinnova il giuramento a Maria Ss. Immacolata di difenderne l'immacolato concepimento e versa i tradizionali 100 scudi per sostenere il decoro della cappella senatoriale a Lei dedicata nella stessa chiesa ed il costo della solenne processione.
  • 8 dicembre: mattutino omaggio floreale in molte comunità parrocchiali dell'Arcidiocesi, solenni pontificale, in Cattedrale è presieduto dall'Arcivescovo, e Solenne Processione che si conclude spesso con il canto del Magnificat. Alcune delle invocazioni, gridate a piena voce, durante le Processioni: E COME MADRE DI DIO / VIVA MARIA IMMACOLATA - E COME REGINA DEGLI ANGELI / VIVA MARIA IMMACOLATA  - E COME REGINA DELLA CITTA' .... / VIVA MARIA IMMACOLATA
Processioni dedicate a Maria SS. Immacolata nell'Arcidiocesi di Palermo:
 26 maggio
8 dicembre
9 dicembre 
Galleria Fotografica

dei Solleni Vespri del 7 dicembre nella Basilica di San Francesco a Palermo, durante i quali il Sindaco rinnova il giuramento di "affermare, difendere, e sostentare fino alla morte"  che Maria “fu preservata dalla macchia del peccato originale" e versa l'obolo dei 100 scudi, e della solenne processione del Simulacro della Beata Vergine dalla Basilica in Cattedrale e ritorno.